«Molte attività aziendali che riguardano il rispetto della legge sono affidate alla certificazione esterna. Il messaggio è che rispettare la parità salariale vuol dire rispettare la legge e dunque entra nel novero delle questioni da certificare esternamente. Assolutamente non è un controllo statale indiretto, è semplicemente un dare legittimità a questa tematica, così come altri obblighi a cui le aziende sono tenute. Il fatto che non sia stata rispettata sinora è un'eccezione, sono stati dati alcuni anni per regolarsi volontariamente, coerentemente con il sistema economico liberale del nostro paese, ma se non funziona si deve procedere altrimenti. Quando lo Stato interviene non si può pretendere che lo faccia in modo perfetto o coerente con i desideri di tutti, è un messaggio simbolico sulla direzione che voglia venga presa, ovvero rispettare la legge».