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Cronaca
18.02.2016 - 09:370
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

«Il risotto e la polenta degli “scvizzer tudesch” non sono la stessa cosa»

Nonostante le spiegazioni, a Norman Gobbi non è andata giù la scelta della ditta di catering lucernese. Le FFS rispondono a Regazzi in merito al travertino romano

BELLINZONA - Poca considerazione verso le ditte ticinesi, e scelte che le penalizzano: negli ultimi giorni, Fabio Regazzi ha criticato la scelta delle FFS di usare travertino romano per la nuova stazione di Bellinzona, mentre Lorenzo Jelmini aveva dato il via alle discussioni sul catering per la festa di apertura di AlpTransit assegnato a una ditta lucernese. Le ferrovie hanno risposto a Regazzi, che le aveva accusate di scarsa attenzione al materiale locale. Il Ticino sarà protagonista dei lavori: infatti solo il materiale grezzo, per una spesa di 40mila franchi, arriverà dall'Italia. La lavorazione e la posa, per un totale di investimento di 150mila franchi, saranno eseguiti da una ditta ticinese. La scelta del materiale romano è peraltro da ricondurre allo studio di architettura responsabile del rifacimento della stazione, cui le FFS ribadiscono il pieno sostegno. La motivazione alla base della decisione è l'intenzione di «creare un ambiente luminoso e accogliente per la clientela, in sintonia con il colore storico esterno della stazione». L'Ufficio Federale dei trasporti aveva già risposto in merito al catering, sostenendo che nessuna ditta ticinese rispondeva a tutti i requisiti richiesti (l'offerta economica di una di loro, stando a quanto riporta liveratv, era la migliore, ma mancava l'esperienza nell'organizzazione di eventi simili), e che in ogni caso verranno utilizzati solamente prodotti locali. Il presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi, non è comunque soddisfatto. Ha fatto sapere che l'Esecutivo risponderà alle domande formulate da Jelmini e di aver informato del fatto la deputazione ticinese alla Camere, che non ha comunque nessun potere, essendo la festa organizzata e finanziata dall’Ufficio federale dei trasporti. Si è messo però in contatto col suo presidente, esprimendo disappunto. In una lettera del 3 febbraio, «ricordavamo come, al di là del prezzo e di incomprensioni e dubbi sulle potenziali offerte delle ditte ticinesi, c’era comunque un elemento di carattere politico nel riconoscere il ruolo del catering». «Evidentemente farci preparare il risotto e la polenta da uno “scvizzer tudesch”, con tutto il rispetto, non è la stessa cosa. La nostra Cancelleria sarà ora chiamata a vigilare affinché sia l’UFT che la ditta aggiudicatasi l’appalto rispettino i fornitori ticinesi e promuovano il nostro territorio», è la puntura di Gobbi, che ha precisato come ricadute positive per il cantone vi saranno in due occasioni: l’incontro dei ministri dei trasporti europei a Lugano e il primo viaggio nella galleria di base a cui prenderanno parte le 1.700 persone vincitrici del relativo concorso. In quel caso, il catering sarà fornito da una ditta ticinese.
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