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13.05.2016 - 13:000
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

UDC shock, «se non si possono picchiare i figli manca uno strumento educativo»

Le punizioni corporali sui figli possono essere punibili per legge, la sezione vodese propone di tornare indietro di 40 anni. Le Matin: «Siete a favore di un'educazione vecchio stile? Votate UDC!».

LOSANNA - Si possono picchiare i figli? In Svizzera, da quarant'anni non è più permesso da Codice Civile, ma adesso c'è chi vorrebbe una retromarcia. Si tratta dell'UDC del Canton Vaud, che ha redatto un documento sul tema, giungendo alla conclusione che togliere la possibilità ai genitori di usare, nel caso, le maniere forti, fa perdere loro quel poco di rispetto che ancora possono vantare sui ragazzi. E precisa che ogni autorità ha diritto a intraprendere le misure che ritiene necessarie per farsi rispettare. È una conclusione shock, che va contro gli ultimi decenni di discussioni e di sentenze: nel 2013, per esempio, la Corte Suprema aveva stabilito che chi usa sberle e calci in modo regolare contro i figli sia punibile secondo la legge, e nel 2015 il Consiglio Federale si era mostrato d'accordo. E i dati, ancora oggi, non sono rassicuranti, poiché secondo lo studio del criminologo Martin Killias, quasi un terzo, ovvero il 28%, dei ragazzi fra i 13 e i 16 anni sono stati picchiati o presi a calci almeno una volta nell'ultimo anno, nonostante l'educazione basata sulla violenza sia proibita. E ora l'UDC vodese propone di renderla possibile. «Se i genitori non possono dare una sberla ai figli, manca loro uno strumento educativo», rincara la dose il segretario del partito cantonale Kevin Grangier. Una presa di posizione, questa, che ovviamente non ha mancato di suscitare reazioni, in particolare in Svizzera Romanda. Questa mattina, Le Matin titolava «Siete a favore di un'educazione vecchio stile? Votate UDC!».
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