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Cronaca
27.09.2016 - 12:070
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

I Ministri restano sette. Chiesa: «non voglio l'elemosina. L'ipocrisia di chi non ha votato Gobbi...»

Il Consiglio Nazionale vota la non entrata in materia sull'allargamento a nove membri. Quadri: «purtroppo è l'unico modo per avere un ticinese». Romano in prima linea, Carobbio delusa

BERNA - I Consiglieri Federali resteranno sette: bocciata la proposta di aumentarli a 9. Il Consiglio Nazionale oggi ha votato, con 97 voti favorevoli e 88 contrari, la non entrata in materia su un adeguamento della disposizione costituzionale che chiedeva una rappresentanza equa delle regioni linguistiche. Il Ticino è deluso: dal 1999 nessun rappresentante del nostro Cantone siede più fra i sette Ministri, l'ultimo in ordine di tempo a provarci è stato solo qualche mese fa Norman Gobbi, candidato dall'UDC. A sostenere l'allargamento erano in particolare cinque Cantoni (Giura, Friburgo, Lucerna, Ticino e Vaud). A livello partitico, erano favorevoli socialisti, Verdi e borghesi-democratici, mentre si opponevano all'idea UDC, PPD, PLR e Verdi liberali. Chi era a favore dei due membri in più calcava la mano sull'aumentato carico di lavoro, che sarebbe meglio ripartito in nove Dipartimenti, mentre chi la bocciava puntava il dito sui costi che essi avrebbero comportato, stimati circa sui 35 milioni. Marco Romano, nonostante l'opinione contraria del suo partito, si è battuto affinché Alla fine, niente da fare: i Ministri resteranno nove. Lorenzo Quadri esprime la sua delusione su Facebook: «Anche stavolta niente da fare per permettere alla Svizzera italiana di avere una sua rappresentanza. Certo, immaginare di aumentare i "posti a tavola" per poter partecipare è davvero l'ultima ratio, ed è deludente che si debba arrivare a questo. Ma gli ultimi due decenni dimostrano che non ci sono molte altre alternative. E comunque c'erano anche altri argomenti per l'aumento a 9 dei Consiglieri federali, ad esempio una più equilibrata ripartizione dei compiti tra i membri del Governo». Per una volta, a livello nazionale Lega e UDC si sono schierate diversamente. Il democentrista Marco Chiesa è intervenuto nel dibattito e ha affermato di essere «contro la politica dell'elemosina: il Ticino deve far parte dei sette Consiglieri Federali». E, da noi raggiunto dopo la seduta, punta il dito contro i colleghi ticinesi: «Voglio anche sottolineare l'ipocrisia di chi vorrebbe un rappresentante ticinese ma quando era candidato Norman Gobbi non lo ha sostenuto». A suo avviso, anche con nove Ministri i giochi politici non cambierebbero. Contrariata invece Marina Carobbio. «Aumentare da sette a nove i consiglieri federali permetterebbe di rappresentare meglio le diversi componenti linguistico-­culturali della Svizzera, lasciando comunque la necessaria ponderazione e valutazione politica al Parlamento, ma anche di aumentare l’efficienza del Consiglio Federale. Ma soprattutto rafforzerebbe la legittimazione democratica del Governo e la coesione nazionale». Per il Ticino il Consiglio Federale rimarrà tabù?
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