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05.10.2016 - 21:000
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

I ticinesi sono poliglotti, ma l'italiano non sta benissimo

L'Ufficio federale di statistica ha pubblicato dei dati relativi all'uso delle lingue in Svizzera. Solo il 12% degli svizzero tedeschi e l'11% degli svizzero francesi usa l'italiano

BERNA - La Svizzera rimane un paese poliglotta, e non poteva essere altrimenti, ma l'italiano non figura fra le prime quattro lingue usate dai cittadini svizzeri, pur essendo sia lingua nazionale che di migrazione. È ciò che emerge da alcuni dati pubblicati oggi dall'Ufficio Federale di statistica in merito agli usi linguistici degli svizzeri nel 2014. Quasi due terzi (64%) della popolazione della Svizzera usa almeno una volta a settimana più di una lingua, per comunicare con la famiglia o al lavoro, o semplicemente per guardare la televisione o navigare in Internet. Il 38% ne usa due, e un quarto (19%) tre, il 7% addirittura di quattro o più. Per contro, il 36% ne utilizza una sola. Fra chi parla più lingue, prevalgono coloro che hanno una formazione terziaria, i giovani fra i 15 e i 24 anni e le persone attive, come anche i migranti di seconda generazione. Il dialetto nella Svizzera italiana è parlato dal 32% della popolazione, molto meno rispetto a quanto accade nella Svizzera tedesca, dove ben l'87% dei cittadini usa il proprio dialetto. L'italiano, come detto, non sta benissimo. Solo il 12% dei residenti nella Svizzera tedesca lo usa, mentre il 20% di essi utilizzano il francese, mentre fra gli abitanti della Svizzera francese, quasi una persona su cinque parla regolarmente tedesco e solo l'11% italiano. I ticinesi si distinguono per l'uso delle altre lingue nazionali, dato che il 34% di loro ricorre spesso al tedesco e il 28% al francese. Per contro, l'inglese è mano usato nella Svizzera italiana che nel resto del paese. Infatti sono il 30% coloro che risiedono in zona italofone e parlano inglese, invece la percentuale si alza al 38% nella Svizzera francese e addirittura al 43% in quella tedesca. Solamente in Ticino viene parlato meno rispetto alle lingue nazionali, anche se va tenuto conto che l'inglese spesso serve per fruire di contenuti multimediali. Come prevedibile, sono soprattutto i giovani fra i 15 e i 24 anni a parlarlo, oltre che alle persone con formazione terziaria. In un periodo di forte immigrazione, prevalgono, oltre all'italiano, lo spagnolo, il portoghese e le lingue dei paesi balcanici. Chi studia una lingua, si orienta sull'inglese, oppure su francese, tedesco e infine italiano. Si tratta in particolare di persone fra i 25 e i 39 anni, che cercano di migliorare la loro competenza linguistica per meglio integrarsi nel mercato del lavoro, e fra di essi spiccano i disoccupati, che vedono nelle lingue un modo per poter avere più chance di rientrare nel mondo del lavoro.
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