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Cronaca
18.11.2019 - 15:520
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Solo il 3% guida un'auto elettrica. Ma uno svizzero su due la vorrebbe comprare

I motivi che spingerebbero al cambiamento sono la convinzione di contribuire a migliorare il clima, concorrere alla riduzione delle emissioni di CO2 e ridurre le emissioni foniche, vista la silenziosità del motore

BERNA – La mobilità elettrica ha il vento in poppa. Questa tecnologia sta passando da un mercato di nicchia ad uno di massa, ma solleva ancora alcune perplessità. Sul tema, con la collaborazione dell’istituto gfs.bern, il TCS ha svolto un sondaggio rappresentativo. Il primo barometro del TCS sull’elettro-mobilità indica le tendenze della popolazione svizzera nei confronti di questo sistema di propulsione, rivelando paure e speranze.

Sui modelli di mobilità, la popolazione svizzera è dibattuta tra desideri e realtà, mentre sul sistema di propulsione da utilizzare, per la maggiore, nei prossimi anni, gli intervistati citano più sovente i veicoli elettrici. Ora però, la realtà che osserviamo sulle strade svizzere è molto diversa: soltanto il 3% delle automobili circolanti sono elettriche. 

Comunque, questa situazione potrebbe ben presto cambiare, perché, dal sondaggio effettuato, una persona su due dichiara che sicuramente o molto probabilmente acquisterà nei prossimi tre anni una vettura elettrica.

Grosse speranze sul futuro e volontà di proteggere l’ambiente

La maggioranza degli intervistati spera che l’uso dell’auto elettrica protegga di più l’ambiente. Infatti le ragioni che spingono i due terzi degli interrogati ad acquistarla sono: la convinzione di contribuire a migliorare il clima, concorrere alla riduzione delle emissioni di CO2 e ridurre le emissioni foniche, vista la silenziosità del motore. Significativa è anche la molta fiducia espressa sul futuro della mobilità elettrica.

Gli ostacoli: costi, debole autonomia e mancanza di stazioni di ricarica

Gli ostacoli che scoraggiano l’acquisto di un’auto elettrica sono maggiori delle ragioni a favore. Citiamo i primi tre emersi dal sondaggio: al primo posto, 50% delle risposte date, troviamo l’elevato costo d’acquisto, al secondo e terzo posto, con poco più del 40%, figurano la carente rete delle colonnine di ricarica e la debole autonomia.

Gli uomini tra i 40 e i 65 anni sono i più favorevoli alla mobilità elettrica

Solo il 3% della popolazione usa l’auto elettrica come principale mezzo di trasporto. In futuro, è lecito credere che la percentuale sarà nettamente più elevata; infatti, il sondaggio indica per la mobilità elettrica in 27% il “gruppo potenziale primario” e in un ulteriore 21% quale “gruppo potenziale di crescita”.

Dal punto di vista sociodemografico, nel “gruppo potenziale primario” gli italofoni e i francofoni sono nettamente in superiorità, inoltre annovera più uomini che donne, più persone dai 40 ai 65 anni e meno abitanti con un livello di formazione medio. Nel “gruppo potenziale di crescita” sono più numerosi gli Svizzeri tedeschi dai 18 ai 39 anni.

Per poco meno di un terzo della popolazione sembra che la mobilità elettrica non sia invece un tema d’attualità o di discussione.

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