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26.11.2015 - 11:200
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Che ne è della promessa "zona pedonale" in via Foce a Lugano?

di Nicola Schoenenberger (Verdi), Fausto Beretta Piccoli (Verdi), Sara Beretta Piccoli (PPD), Maddalena Ermotti-Lepori (PPD), Simona Buri (PS)

Nel 2004 il Municipio di Lugano bandiva un concorso di idee per la sistemazione della Foce del Cassarate inclusa tutta l'area a valle dello studio Foce (via Foce) indicando, fra le altre cose, che "la zona doveva essere principalmente pedonale, con riduzione del traffico veicolare allo stretto necessario". La volontà di pedonalizzare via Foce veniva ribadita nel 2010, nel messaggio municipale sul credito di costruzione della nuova foce, specificando che "viene mantenuta la strada asfaltata d'accesso a circolazione limitata". Il 20 dicembre 2010 il Consiglio Comunale approvava tale messaggio, decisione contro la quale ci fu referendum, e nel giugno 2011 si andò al voto popolare. Durante la campagna di voto, nei dibattiti e nelle comunicazioni dei favorevoli al progetto incluso il Municipio di Lugano, il tema della pedonalizzazione di Via Foce era sempre presente. Si prometteva che il progetto avrebbe regalato ai cittadini una nuova zona pedonale. Infatti, nell'opuscolo pubblicato dalla Città di Lugano a sostegno del messaggio municipale (e contro il referendum) si ribadiva ulteriormente che "La strada che dal teatro il foce raggiunge il Circolo Velico diventerà area a traffico limitato". L’esito della votazione del referendum popolare fu favorevole al progetto comunale, con uno scarto di appena 106 voti. La riqualifica della foce fu messa in cantiere un anno dopo e poi inaugurata l'11 giugno 2014. In tale occasione, il Corriere del Ticino del 2 giugno 2014 scriveva a proposito della strada in sponda sinistra: "Da via di passaggio per il carico/scarico di merci e di persone, via Foce è stata trasformata in zona a traffico limitato (a 20 km/h) a beneficio dei pedoni". Nei primi tempi fu infatti posto un cartello provvisorio, non visibile agli automobilisti prima di svoltare in via Foce, con l'indicazione di divieto generale di circolazione nei due sensi e con l'eccezione per i fornitori, ma senza un'indicazione di limite di velocità come è il caso per le zone di incontro (20 km/h ai sensi di legge). Poco dopo sparì anche il cartello e via Foce tornò ad essere la vecchia "via di passaggio per il carico/scarico di merci e di persone", tuttavia munita di un largo camminamento in materiale diverso dal manto stradale riservato ai pedoni. Per ovviare al problema degli evidenti conflitti tra l'uso pedonale e quello veicolare di via Foce, la Città ha in seguito posato, nella parte bassa della strada, dei dissuasori di traffico prefabbricati in calcestruzzo. Il conflitto nella parte alta della strada rimane invece irrisolto. Alla luce di quanto esposto chiediamo al Municipio: ⦁ Come intende il Municipio mantenere le proprie promesse e "regalare ai cittadini una nuova zona pedonale"? ⦁ Cosa intendeva il Municipio esattamente con "zona pedonale" e con "zona a circolazione limitata"? Di che tipo di zona si tratterebbe concretamente e ai sensi di legge (Ordinanza sulla segnaletica stradale, Legge federale sulla circolazione stradale)? ⦁ Cosa si intende per "riduzione dell'accesso veicolare allo stretto necessario"? La ricerca di un posteggio per recarsi al parco o l'accesso in auto da parte dell'utenza della piscina comunale sono considerate "strettamente necessarie"? Qualora non fosse il caso, con quali strumenti il Municipio evita l'accesso non "strettamente necessario"? ⦁ Non ritiene il Municipio che sia necessario segnalare il divieto di circolazione prima di svoltare in via Foce, modificare il semaforo per le auto di conseguenza e togliere il semaforo per i pedoni (superfluo in zona pedonale)? ⦁ I dissuasori di traffico prefabbricati in nella parte bassa di via Foce facevano parte del premiato design del progetto della foce? Non sarebbe possibile trovare soluzioni più consone con l'arredo del luogo, per esempio piantando alberi ad alto fusto?Nicola Schoenenberger (Verdi), Fausto Beretta Piccoli (Verdi), Sara Beretta Piccoli (PPD), Maddalena Ermotti-Lepori (PPD), Simona Buri (PS)
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