Concretamente in Ticino possiamo e dobbiamo agire su due punti. Il primo a livello legislativo cantonale ed è correggere il malus sulla distribuzione di energia elettrica per rapporto al gas. In Ticino il consumo di gas equivale a circa un terzo di quello di energia elettrica. Ebbene l’elettricità che è rinnovabile e prodotta in Ticino paga a Comuni e Cantone una tassa per l’uso del suolo pubblico (art.14 Legge Approvvigionamento Elettrico), mentre il gas, che è un’energia fossile importata, non paga nulla. Si tratta chiaramente di una situazione scorretta non solo commercialmente ma anche dal punto di vista ambientale. Una mozione che vuole far pagare l’uso del suolo pubblico come per l’elettricità anche al gas è tuttavia pendente dal 2014. Calcolando anche il contributo per il fondo per l’energia rinnovabile i Comuni incassano quasi 40 milioni all’anno di tasse sulla distribuzione di elettricità, l’equivalente di circa un terzo del costo di produzione dell’idroelettrico Ticinese, costo che già comprende un terzo per i canoni d’acqua. Il correttivo sul concorrente gas chiesto nella mozione è quindi più che giustificato. Un’altra macroscopica disparità è che la produzione idroelettrica Ticinese è ormai completamente esposta al libero mercato, mentre la distribuzione, che in Ticino è al 100% in mani comunali, gode al 100% del monopolio sulla rete (trasporto) e del monopolio per i clienti vincolati, ovvero quelli che consumano meno do 100 MWh/anno.Purtroppo diverse aziende di distribuzione pur potendo operare in condizioni estremamente favorevoli per rapporto alle aziende produttrici hanno poco riguardo per quest’ultime e preferiscono acquistare energia sporca non ticinese a minor costo.