TRIBUNA LIBERA
Federica Galfetti: “Elogio dell’ascolto, antidoto all’indifferenza”
“L’augurio per le prossime Festività natalizie è che si inizi a guardare davvero chi abbiamo di fronte, dimenticando i lustrini e i nastri dei pacchi regalo per andare alla sostanza, al significato più profondo dello stare insieme”

Proponiamo di seguito l’editoriale di Federica Galfetti, segretaria cantonale de Il Centro, pubblicato sull’edizione natalizia di Popolo e Libertà.

di Federica Galfetti *

Elogio dell’ascolto

Nel 2025 il budget destinato alla cooperazione internazionale potrebbe ridursi di 250 milioni. È quanto deciso dal Consiglio nazionale, che a inizio dicembre ha preferito tagliare in questo settore per aumentare invece le voci di spesa per l’esercito svizzero (530 milioni in più). È possibile che il Consiglio degli Stati sfumerà tale posizione, proponendo una soluzione di compromesso. Tuttavia, il segnale dato dalla politica appare chiaro e non può che sollevare qualche perplessità, se non delusione. La difesa del Paese e della nostra popolazione, negletta per alcuni anni, è certamente una priorità, ma non si può essere sordi al grido di aiuto delle popolazioni in difficoltà. Nelle stanze di Palazzo federale non giungono più queste urla di disperazione?

Comunicare sempre e comunque

Ogni giorno ci si affanna nel fare e comunicare immediatamente quanto realizzato, deciso, pensato. Si sparano notizie che intasano di notifiche i cellulari, confondono le menti e cadono nel dimenticatoio secondo parabole di moto sempre più accelerate. Chi ascolta? Chi legge quello che si scrive? Forse la domanda giusta da porsi è quanto sia importante quello che si vuole comunicare.

Bersagliati da un’accozzaglia di informazioni, non si trova più il modo e il tempo per distinguere la notizia imprecisa e priva di significato da quella che invece merita di essere considerata.

L’incontro con l’altro

Per fortuna qualche stella luminosa nasce ancora, portando calore alla comunità. È il caso del Gruppo di ascolto per le vittime di abusi in ambito religioso (Gava) - di cui viene detto alle pagine 14-15 - costituitosi intorno alla figura di Myriam Caranzano, che ha dedicato la sua vita alla protezione dell’infanzia, in particolare in seno alla Fondazione della Svizzera italiana per l’aiuto, il sostegno e la protezione dell’infanzia (Aspi) fondata nel 1991 grazie alla volontà del dottor Amilcare Tonella.

Ascoltare significa distogliere l’attenzione da sé stessi per rivolgerla all’altro. Significa tacere e accogliere in un abbraccio fraterno chi ci sta di fronte, svestiti dei pregiudizi e dell’urgenza del tempo. È il primo passo verso la comprensione delle emozioni e delle ragioni altrui, il primo passo verso l’aiuto. Se molte vittime di abusi e violenze sono invisibili è perché non trovano la voce per raccontare la loro sofferenza; non la trovano perché spesso nessuno va loro incontro, non trovano orecchie tese all’ascolto.

Umani disumanizzati

Il rischio è quello di consolidare la tendenza che possiamo già osservare nel diventare individui egoriferiti, in una società sempre più indifferente e insensibile. Umani disumanizzati.

L’augurio per il 2025 è che con le Festività natalizie dedicate principalmente alla famiglia e agli affetti, si inizi a guardare davvero chi abbiamo di fronte, dimenticando i lustrini e i nastri dei pacchi regalo per andare alla sostanza, al significato più profondo dello stare insieme, per amare ed essere amati, nell’ascolto reciproco e sincero.

 * Segretaria cantonale Il Centro

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