TRIBUNA LIBERA
Bühler: "Hegel, il diritto e il buon senso ticinese"
"Manifestare pacificamente è un diritto. Bloccare strade, vandalizzare o causare scontri violenti non lo è"
TIPRESS
POLITICA

"Chi provoca disordini o manifesta illecitamente si assuma i costi"

29 OTTOBRE 2025
POLITICA

"Chi provoca disordini o manifesta illecitamente si assuma i costi"

29 OTTOBRE 2025

di Alain Bühler *

C’è un curioso fenomeno nel dibattito pubblico ticinese: ogni volta che si parla di responsabilità e di regole, spunta qualcuno che invoca filosofi per dimostrare che il buonsenso è reazionario. È accaduto martedì con l’editoriale del direttore de laRegione Daniel Ritzer, che ha deciso di tirare in ballo Hegel per spiegare che la destra ticinese “capovolge la moralità”. Peccato che a capovolgersi, in questo caso, sia il ragionamento stesso.

Hegel sosteneva infatti che una società civile funziona quando i cittadini rispettano le leggi non per paura, ma perché ne riconoscono la giustezza. È la libertà che si realizza nella responsabilità. E cosa c’è di più hegeliano di dire che chi abusa di un diritto deve risponderne?

L’iniziativa parlamentare che ho proposto insieme a una ventina di colleghi in Gran Consiglio e che chiede di far pagare i costi straordinari di polizia a chi li cagiona organizzando o provocando manifestazioni illecite non ha nulla a che vedere con un moralismo di parte. Non pretende di “punire” chi la pensa diversamente, ma di ristabilire un principio elementare: la libertà di uno finisce dove comincia quella degli altri. Manifestare pacificamente è un diritto. Bloccare strade, vandalizzare o causare scontri violenti non lo è. Ed è giusto che chi genera un costo straordinario se ne faccia carico, anziché scaricarlo sulla collettività.

Perché quei disordini non colpiscono solo le forze dell’ordine o i cittadini bloccati nel traffico: colpiscono anche l’economia reale. Ogni manifestazione non autorizzata che degenera in vandalismi, perturbazione del traffico o violenza significa incassi persi per ristoratori, commercianti, lavoratori che si vedono ostacolati nel loro lavoro quotidiano. A pagare, insomma, è sempre chi si comporta correttamente, mentre pochi imbecilli trasformano la piazza in un danno collettivo.

In altri Cantoni svizzeri questo principio è già in vigore, senza che nessuno abbia gridato alla dittatura. Un principio che non limita la libertà d’espressione e tanto meno quella di riunione, ma responsabilizza chi la esercita. E non crea alcun “chilling effect”, come sostiene Ritzer, se applicato con proporzionalità e buon senso: chi protesta in modo pacifico non paga nulla; chi prevarica le libertà altrui, sì. È la differenza tra un diritto e un abuso.

Forse il vero problema non è Hegel, ma la tendenza di certi ambienti intellettuali a scambiare l’impunità per progresso. Si può essere colti e allo stesso tempo disconnessi dalla realtà. Basta osservare quanto poco questo tipo di critica parli alla gente comune. La moralità di cui parla Hegel non è quella di un’élite che scrive editoriali, ma quella di una comunità che condivide valori elementari di ordine, rispetto e reciprocità. E su questo punto, la morale comune ticinese ha già deciso da che parte stare.

La verità è semplice: il diritto senza responsabilità si svuota, la libertà senza limiti degenera in anarchia e la tolleranza senza regole si trasforma in ingiustizia. Non c’è niente di “reazionario” nel ricordarlo. È il fondamento stesso della convivenza civile. Se difendere le libertà dei cittadini rispettosi delle regole significa “capovolgere Hegel”, allora ben venga: almeno lo rimettiamo in piedi, dopo anni di teorie rovesciate sul mondo reale. E se questo è il peccato capitale della destra ticinese, è un peccato che molti, oggi, sono ben felici di sottoscrivere.

* deputato UDC

Potrebbe interessarti anche

POLITICA

Alain Bühler sullo spot "Deportiamoli tutti": "Estremismo inutile. Un boomerang per i giovani AfD"

In Vetrina

IN VETRINA

Il Gruppo Regazzi dà il benvenuto ai nuovi apprendisti: “Investire nei giovani è investire nel futuro”

19 OTTOBRE 2025
IN VETRINA

Gehri Rivestimenti: "Formare per costruire il futuro"

21 LUGLIO 2025
IN VETRINA

Raiffeisen Lugano, da 50 anni la “banca delle persone”

17 GIUGNO 2025
IN VETRINA

Gehri Rivestimenti, dove la materia prende parola

02 MAGGIO 2025
IN VETRINA

Intrappolati nella rete: la dipendenza da internet e le sue insidie

04 APRILE 2025
IN VETRINA

Cieslakiewicz, l'anno d'oro di BancaStato e il commosso 'Grazie!' a Bernardino Bulla

14 MARZO 2025