Mozione per l'aumento del congedo paternità da due a dieci giorni

Oltre l'80% degli svizzeri auspica un congedo paternità pagato di due-quattro settimane per i neopapà: “è quanto emerge da un sondaggio dell'istituto Link i cui risultati sono pubblicati nelle scorse settimane dalla confederazione sindacale Travail.Suisse. Il sostegno è particolarmente forte (quasi il 90%) fra i padri e le madri 30-44enni, e per nessun gruppo della popolazione i favorevoli sono meno del 70%, nemmeno tra i 60-74enni, scriveva Travail.Suisse in una nota. L'iscrizione nella legge del congedo paternità è auspicato soprattutto nella Svizzera romanda (89%), ma ha molti fautori anche nella Svizzera tedesca (79%).” Anche nel nostro Cantone questa soluzione è vista favorevolmente. Nei Paesi scandinavi, notoriamente all’avanguardia su questo tema, il congedo paternità ha da tempo assunto grandi ampiezze: si pensi, ad esempio, che la Danimarca accorda 28 settimane di congedo maternità pagato, di cui 10 possono essere prese dal padre; la Finlandia offre un anno intero di congedo alla famiglia, da suddividere tra genitori, ritenuto che alla madre sono riservate in ogni caso le prime 21 settimane. Gli svedesi conoscono un congedo maternità pagato di 15 mesi, di cui 1 mese almeno riservato al padre. Si tratta, in tutta evidenza, di misure futuristiche per rapporto a quelle oggi concretamente praticabili alle nostre latitudini. Il Consiglio degli Stati ha bocciato negli scorsi anni una mozione (che era invece stata accettata di misura dal Consiglio Nazionale in occasione della Giornata della donna del 2007) che chiedeva di instaurare un congedo paternità pagato per tutta la Svizzera. Ha prevalso l’idea, condivisa pragmaticamente anche dal PPD svizzero, di lasciare l’iniziativa ai partner sociali. Infatti sempre più aziende svizzere introducono un congedo di paternità: Migros concede 2 settimane di congedo paternità pagato alle quali possono essere aggiunte altre 2 settimane non pagate; anche Swisscom, Credit Suisse e Swiss Re concedono 2 settimane pagate; altre aziende una settimana. Queste concessioni rientrano in un quadro di misure concrete a sostegno delle famiglie e servono a meglio conciliare la vita famigliare con la vita professionale. Quale la situazione per i dipendenti del Comune di Chiasso? Vale oggi l’art. 57 cap. 1 let. C del Regolamento organico dei dipendenti del Comune di Chiasso (ROD Chiasso) che riconosce ad un dipendente un congedo paternità di soli 2 giorni per la nascita di un figlio, gli stessi identici che gli vengono riconosciuti per un trasloco! Si tratta di una soluzione veramente simbolica, che merita di essere riveduta con una soluzione con contenuta adeguati. La sezione PPD di Chiasso, da sempre presente attivamente a difesa delle esigenze della famiglia, sostiene l’idea di un congedo paternità concreto e efficace. Grazie al congedo paternità i padri sono in grado di dare un doppio contributo alle madri: un aiuto psicologico, sostenendole in un periodo di fatica e di stress fisico e un aiuto materiale, sobbarcandosi parte del loro lavoro abituale per la famiglia. E ciò senza che per il datore di lavoro vi siano delle conseguenze eccessivamente onerose, si tratta infatti di una misura che avrà incidenza relativa sulle finanze comunali (con un numero di richiesto contenuto), ma con un impatto positivo su tutto il personale. Una misura all’altezza di una cittadina attenta e sociale quale è già Chiasso e che lo può essere ancora maggiormente. L’attenzione particolare dell’Ente pubblico locale potrebbe inoltre portare ad una maggiore sensibilità anche da parte di aziende provate. Con la presente mozione il Gruppo PPD GG Chiasso propone pertanto di dare contenuto reale e di rendere significativo il congedo paternità anche per i dipendenti del Comune di Chiasso aumentando la durata del congedo pagato dagli attuali 2 giorni a 2 settimane (10 giorni). L’art. 57 cap. 1 let. C) va riveduto in questo senso: da 2 giorni a 10 giorni di congedo per la nascita di un figlio.Giorgio Fonio, gruppo PPD Generazioni Giovani Chiasso