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26.04.2016 - 00:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Tassa di collegamento: nuovo balzello sui ticinesi!

di Kevin Pidò, MontagnaViva

Quale membro di MontagnaViva e sostenitore del referendum, vorrei esprimere alcune considerazioni in merito al imminente votazione, del 5 giugno, contro la tassa di collegamento. La nuova tassa pensata per colpire lavoratori e consumatori andrebbe a gravare di circa 1'000 franchi all’anno il bilancio dei cittadini ticinesi. Come per l’aumento delle imposte di circolazione, recentemente bocciato in votazione popolare, i promotori ritengono che, se il Governo ipotizza di mettere le mani nelle tasche dei cittadini, sia indispensabile che il popolo sia chiamato ad esprimersi. Decidendo di tassare i posteggi con importi che possono raggiungere i CHF 3.50 al giorno, il Consiglio di Stato ha deciso di introdurre un nuovo balzello che, contrariamente ai proclami, andrà a carico dei lavoratori e dei consumatori ticinesi, già confrontati con una situazione economica difficile. Concretamente, chi è costretto a recarsi al lavoro con il proprio veicolo (e magari già paga il proprio posteggio) sarà costretto a pagare un costo supplementare annuo che potrebbe attestarsi tra 875 e 1'050 franchi. Oltre a gravare i lavoratori, la nuova imposta è concepita in modo da colpire anche tutti i cittadini ticinesi quando si recano a fare la spesa. Da una stima effettuata risulta che ogni famiglia dovrà farsi carico complessivamente di un onere supplementare di circa 200 franchi all’anno. Il settore del commercio al dettaglio, già fortemente sotto pressione per la concorrenza italiana e che ha registrato una riduzione importante degli impieghi nell’ultimo anno, vedrebbe peggiorare ulteriormente la propria capacità competitiva, ciò che certamente incentiverà ulteriormente il turismo dell’acquisto oltrefrontiera. La tassa oltre a non essere sociale, sarà a carico soprattutto dei lavoratori del settore secondario e dei cittadini delle regioni periferiche, costretti a recarsi al lavoro nelle zone urbane con l’automobile e dunque impossibilitati a sfuggire alla tassa. In conclusione vorrei rassicurare i nostri amici del Medrisiotto che non condividono la nostra scelta. MontagnaViva non è nemica del Mendrisiotto! Le cose non stanno in effetti in questo modo, è chiaro che con questa tassa non si risolvono i problemi de traffico e che infine si tratta di una tassa spacciata con altri intenti. Kevin Pidò, MontagnaViva
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