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09.11.2016 - 21:420
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Incentivi finanziari per la rivitalizzazione degli edifici industriali dismessi

di Nicola Pini, Raffaele De Rosa, Michele Guerra e Ivo Durisch

Nel febbraio del 2015 è stata presentata una mozione per rivitalizzare gli edifici industriali dismessi, nella quale in sintesi si chiedeva al Lodevole Consiglio di Stato non solo di aggiornare lo studio dell’Accademia di architettura di Mendrisio (datato del 2007) relativo alla mappatura e ai potenziali di recupero e di sviluppo degli edifici industriali dismessi presenti sul territorio cantonale, ma anche di adoperarsi affinché tali potenzialità venissero poi attivate attraverso gli attori più appropriati e i necessari strumenti, come ad esempio il finanziamento tramite la politica economica regionale di un profilo che agisca sul terreno, l’inserimento degli edifici nel catalogo dei terreni a disposizione degli enti pubblici e la definizione di incentivi per favorirne il recupero e la rivitalizzazione. Nella sua risposta, datata 15 giugno 2016, il Consiglio di Stato propone di accogliere la mozione e le sue richieste. Il Consiglio di Stato ha così avviato un aggiornamento dello studio, inserendo in particolare un approfondimento sullo stato di conservazione degli edifici ubicati nelle zone per il lavoro. Al termine dei lavori sarà così possibile rilevare gli edifici dismessi, il loro stato di conservazione e il loro potenziale di riconversione: il tutto potrà poi confluire nella banca dati a disposizione degli enti pubblici favorendo quindi lo scambio di informazioni. Il Consiglio di Stato ritiene però che solo dopo aver raccolto questo tipo di informazioni sarà possibile mettere in campo le azioni mirate proposte dalla mozione (esclusa la piattaforma web pubblica, ritenuta problematica) volte ad attivare il potenziale degli edifici dismessi rilevati. Visto che da più parti si sono sottolineati gli ingenti costi necessari per rivitalizzare gli edifici dismessi, e appurati l’altrettanto importante necessità e utilità di evitare di abbandonare al loro destino aree ora desuete come anche l’ampia condivisione politica che si è creata attorno all’idea di rianimare gli edifici industriali dismessi tramite progetti di interesse pubblico, economico o sociale, con l’iniziativa parlamentare si propone l’introduzione di incentivi finanziari per sostenere sia lavori di diagnosi e studi di fattibilità sui progetti di rivitalizzazione, sia parte dei costi di ristrutturazione e degli investimenti materiali necessari per l’avvio dell’attività. Oltre alle necessarie modifiche legislative, andrebbe stanziato un credito quadro – indicativamente di una decina di milioni – e definiti in maniera precisa i criteri di accesso, che dovranno evidentemente tenere conto delle priorità, delle opportunità, delle esigenze e delle strategie definite a livello regionale e cantonale. A mente degli iniziativisti, dovrebbero infatti beneficiare di incentivi finanziari unicamente i progetti di interesse pubblico regionale o cantonale, integrati nei piani di sviluppo e nelle strategie di sviluppo regionali o cantonali, che portino benefici socio-economici (recupero e rilancio degli edifici con nuove destinazioni, posti di lavoro, insediamenti, attività economiche, sociali o culturali) e territoriali (estetica, protezione, razionalizzazione e valorizzazione del territorio). I sottoscritti deputati – a nome della Commissione della Gestione e delle Finanze – chiedono quindi al Consiglio di Stato di attuare le modifiche legislative necessarie e di stanziare un relativo credito quadro per introdurre degli incentivi finanziari a sostegno di progetti di rivitalizzazione degli edifici industriali dismessi di rilevante interesse pubblico, economico, sociale o culturale, definendo con precisione i criteri per l’attribuzione di tali incentivi finanziari, così come le modalità di attuazione.Nicola Pini, Raffaele De Rosa, Michele Guerra e Ivo Durisch
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