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30.01.2017 - 13:030
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Riforma III: ancora confusione sulle cifre?

di Matteo Pronzini

Il dibattito attorno alla Riforma III fiscalità delle imprese risulta sfalsato dal fatto che i comuni cittadini, ma anche la maggior parte dei politici, non sanno quali siano le imprese a statuto speciale, non sanno quanto pagano di imposte cantonali, non sanno che genere di posti di lavoro offrono e a che salari, ad eccezione di pochi casi particolari come al Luxury Goods dove sappiamo che i salari vanno dai 2’300 ai 2’700 franchi lordi e, senza sorpresa, i dipendenti sono quasi tutti frontalieri... Dobbiamo fare affidamento sulle cifre fornite dal Consiglio di Stato, ma anche questi dati lasciano perplessi. Alla conferenza stampa del 21 dicembre 2016, è stata presentata una cartella stampa (scaricabile anche dal sito del cantone ) contenente alcune cifre. L’unica cifra che possiamo controllare come normali cittadini è quella dei posti di lavoro, ed è decisamente sbagliata. Secondo quanto riportato nella documentazione gli addetti sarebbero 175'274. In realtà erano 227’000 al III trimestre 2016. Stando alla Statistica dell’impiego (UST) il numero di posti di lavoro in Ticino ha superato la soglia dei 180'000 nel 2001 e da allora non è mai sceso al di sotto. Impossibile quindi capire dove il Consiglio di Stato abbia scovato la cifra di 175'274 impieghi. Impossibile verificare le altre cifre. Notiamo però che in pochi mesi le cifre sono già cambiate. Alle conferenza stampa del 21 dicembre 2016 l’On Christian Vitta ha citato questi dati, riportati anche nella cartella stampa: • 1’355 società a statuto speciale • 165,6 milioni di franchi di imposte federali, cantonali e comunali. In occasione della Prima giornata dell’economia, il 25 aprile 2016, aveva però citato altre cifre : • 1.492 società a statuto speciale • 191,3 milioni di imposta federale, cantonale e comunale. Si direbbe quindi che alcune società a statuto speciale se ne siano già andate senza attendere al Riforma III. Non si capisce quali ipotesi e quali cifre siano state utilizzate per la valutazione (ancora tutta provvisoria) delle perdite fiscali per il cantone stimate a 25-35 milioni, secondo quanto annunciato nella conferenza stampa del 21 dicembre 2016. Nella lettera del 28 gennaio 2015 in risposta alla Procedura di consultazione sulla Legge sulla Riforma III dell'imposizione delle imprese, il Consiglio di Stato, dopo aver fatto presente alcune criticità legate alla convenzione di doppia imposizione con l’Italia e alle situazione preoccupante del Ticino sul piano occupazionale, concludeva: “Tutto quanto precede indica che, con ogni probabilità, il Canton Ticino sarà tra i cantoni maggiormente colpiti dalla Riforma delle imprese III, alle cui conseguenze dovranno essere aggiunte quelle relative alla prevista modifica dell'ordinamento dell'imposta alla fonte, con particolare riferimento ai quasi-residenti.” Nelle “Linee Direttive e Piano Finanziario 2015-2019, Risorse, sostenibilità finanziaria, governance, e relazioni esterne” , a proposito della Riforma III il Consiglio di Stato afferma: Per quanto concerne il Ticino – ipotizzando una “fuga post Riforma III” della metà del substrato fiscale delle società ausiliarie e di amministrazione – prevede l’ipotesi di ridurre progressivamente l’aliquota ordinaria dell’imposta sull’utile dall’attuale 9% ad almeno il 6.5-7%, con l’obiettivo finale di consolidare il gettito. Il condizionale è comunque d’obbligo, poiché queste stime sono frutto di ipotesi sul comportamento dei contribuenti. Entrambi i documenti sono antecedenti alla decisione del Parlamento, che ha sostanzialmente modifica il progetto iniziale di Riforma aggiungendo numerose altre possibilità di sgravi che permetteranno di pagare un’aliquota ridotta solo su una parte dell’utile. Inoltre, secondo quanto annunciato il 21 dicembre 2016, l’aliquota sarà ridotta al 6%, non al 6,5-7%. Alla prima Giornata dell’economia inoltre è stata annunciata l’intenzione di introdurre assieme alla Riforma III anche una riduzione delle imposte anche per i redditi alti e la sostanza. Il mancato introito generato da questa proposta non è stato incluso nelle perdite calcolate. Chiediamo pertanto al Lodevole Consiglio di Stato: 1. Nel 2013 una proposta di sgravi dal 9 al 7,5% (quindi meno estrema rispetto a quella del governo) elaborata dal PLR prevedeva perdite di 42 milioni per il cantone e 31,8 milioni per i comuni. La stima di 25-35 milioni di perdite per l’imposta cantonale sull’utile su quale scenario si basa? 2. È stata stimata partendo dal principio che tutte le imprese a statuto speciale rimarranno in Ticino o sull’ipotesi di una “fuga post Riforma III” della metà del substrato fiscale delle società ausiliarie e di amministrazione, come nelle Linee direttive? 3. È stato tenuto conto anche della possibile perdita dovuta a tutti le altre possibilità di sgravi fiscali concesse dalla Riforma III o si è partito dall’ipotesi che tutte le imprese a statuto speciale pagheranno di più? 2 – Il Consiglio di Stato ha annunciato l’intenzione di ridurre le imposte anche per gli alti redditi e sulla sostanza nell’ambito delle Riforma III. Una proposta simile era stata presentata dal PLR nel 2013 e le perdite erano valutate a 44 milioni per il cantone e 41 per i comuni. A quanto stima il governo le perdite dovute agli sgravi per i benestanti? 4. A quanto stima il numero e il gettito fiscale delle imprese a statuto speciale che partiranno dal Ticino se la Riforma III dovesse essere accettata. Ricordiamo che l’On Vitta in un’intervista al Quotidiano RSI il 16 marzo 2016 aveva annunciato che una parte di queste imprese sarebbe comunque partita indipendentemente dall’aliquota fissata con la Riforma. 5. Da un grafico presentato in occasione della Giornata dell’economia, sembrerebbe che la tassazione media cantonale sull’utile delle imprese a statuto speciale sia già attualmente del 16-17%. Quanto pagano in media di imposta cantonale sull’utile le imprese a statuto speciale? 6. Quante imprese a statuto speciale pagheranno quindi veramente più di quanto versano oggi tenendo conto che l’imposta globale scenderà al 16-14% e che ci sarà la possibilità di applicare sgravi supplementari? 7. Le cifre fornite dal governo sulle imprese a statuto speciale cambiamo in pochi mesi e non sembrano attuali. Quante sono attualmente le imprese a statuto speciale in Ticino, quanto versano di imposta sull’utile cantonale (solo cantonale) e quanti posti di lavoro offrono globalmente? 8. La cifra di 175'274 posti di lavoro (addetti) in Ticino a che anno si riferisce? Da quale statistica ufficiale è stata tratta? 9. Sulla base di quali indicazioni è stata stimata la massa salariale globale delle imprese a statuto speciale presentata in conferenza stampa il 21.12.2016? Può il Consiglio di Stato fornire una stratificazione dei salari di queste imprese? O almeno fornire indicazioni più precise sulle retribuzioni praticate da queste imprese? C 10. Come è stato calcolato il gettito cantonale delle persone fisiche dell’imposta sul reddito per i dipendenti di queste imprese? Esiste un programma informatico capace di determinare il gettito di imposta dei dipendenti di una determinata impresa? 11. Quanti dei 3'000 dipendenti di queste 50 aziende pagano le imposte alla fonte e quanti le imposte ordinarie? 12. Armani pagava le imposte ordinarie, avrebbe avuto interesse a rimanere in Ticino visto che con la Riforma III le imposte si sarebbe ridotte di ben un terzo. Eppure è rientrata in Italia, in fretta e furia. Questa partenza è legata all’applicazione progressiva delle 15 regole BEPS dell’Ocse, che a termine obbligheranno le imprese a pagare le imposte nei paesi dove creano valore aggiunto? 13. Il Consiglio di Stato è al corrente di altre imprese di moda intenzionate a lasciare il Ticino prossimamente, indipendentemente dalla Riforma III? Matteo Pronzini, MPS,
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