Prezzo:
Venerdì 17 | 18.30
Conferenze
Locarnese
Gestione, produzione controllata e amministrazione della paura caratterizzano, ad ogni latitudine, la tattica dei populismi. Ridurre il populismo ad un fenomeno di psicopatologia delle masse è però riduttivo e pericoloso. Le ragioni profonde della sua potenza reale vengono così ignorate, compromettendo anche la possibilità di elaborare una strategia efficace di resistenza. Il populismo ha invece uno statuto schiettamente metafisico. La sua radice metafisica è una precisa concezione della libertà che ha segnato la modernità fin dalla sua fondazione cartesiana. La paura è sempre stata il rovescio di questa “libertà cartesiana”, l’ha accompagnata come un’ombra.
Un cartesiano radicale come Hobbes ne faceva addirittura l’origine stessa dello Stato moderno e il cardine della razionalità politica. Emancipare l’uomo dal dominio della paura è stata invece la meta che la filosofia si è proposta fin dal suo esordio greco. Per questo, è stata accusata di “tracotanza” (hybris). La paura (la paura degli dei, ad esempio) definiva infatti un limite strutturale del modo d’essere dell’uomo che la filosofia sembrava voler oltrepassare, confondendo i piani dell’umano e del divino. Liberare dalla paura è il compito politico della filosofia, un compito più che mai urgente in un tempo in cui la paura è la merce più venduta nel mercato globale della comunicazione. Questo significa però problematizzare e, forse, congedare la libertà cartesiana, sorella gemella della paura. Con essa è congedata, al contempo, anche un certa immagine dell’uomo, come unità di misura del reale. La domanda è, allora: quale libertà, oltre il dominio della paura?
Info Evento
Per tutti
Venerdì 17 Maggio 2019
dalle 18.30
Indirizzo
Monte Verità
Auditorium
6612, Ascona
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