Prezzo:

Sabato 23 | 18.30

La grande foresta

Spettacoli

Mendrisiotto

LA GRANDE FORESTA
di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia
interpretato e costruito da Luigi D’Elia
regia di Francesco Niccolini
Una produzione Thalassia – TEATRI ABITATI
Produzione Teatri di Bari / INTI di Luigi D’Elia

durata 60 minuti
da 7 anni

“Sono stato troppo occupato per tutta la mia vita
a cercare di non sprecarne nemmeno un po', di vita,
per avere il tempo di morire”

William Faulkner, La Grande Foresta

 

In un piccolo paese senza nome un bambino cresce tra scuola, casa e un grande bosco.
Il bambino va a scuola a piedi, corre, non vuole aspettare: vuole crescere e diventare un cacciatore, come suo nonno. Suo nonno invece gli impone la lentezza, la scoperta del bosco e delle sue regole, di un mondo che si sta estinguendo, ma che – per chi lo sa guardare con pazienza – è immensamente più bello di quello che stiamo costruendo.
Nel bosco vicino, misterioso e pieno di vita, si nasconde un lupo, antico come una leggenda.
Ma un giorno in paese arriva la paura, si perde l’innocenza e il bambino e il nonno devono mettersi sulle tracce del lupo. Qualcosa nel bosco, alla fine del tempo, nell’odore del lupo, aspetta tutti e tre.

Dopo Storia d’amore e alberi Francesco Niccolini e Luigi D’Elia provano a raccontare un secondo angolo dimenticato dei mondi che ci attraversano: questa volta non è più un’arida montagna francese dove un uomo pianta alberi, ma un villaggio in un qualunque sud d’Italia, dove gli alberi scompaiono e – con loro – anche chi li abita, uomini e lupi.

La grande foresta è una favola potente sull’amicizia, la crescita e il legame profondo tra gli esseri umani e la natura. Un racconto che parla al cuore, con la forza e la semplicità delle storie che sanno restare, per grandi e piccoli spettatori.



“In cima al castello all’ora del tramonto, con la luce a tagliare gli stemmi appesi, scalzo Luigi D’Elia, anche artigiano e falegname e scenografo, ci porta dentro, facendocela immaginare lì con piccoli gesti antichi, La grande foresta, (…), che allo stesso tempo scatena il sorriso dei bambini e le lacrime degli adulti. Riduttivo chiamarlo teatro per ragazzi. Denso di metafore sul rispetto della vita, delle regole, del prossimo. Un nonno, come tutti lo avremmo voluto, che insegna, con modi bruschi e dolcezza silente, al piccolo nipote, orfano dei genitori come da migliore tradizione da cartone animato giapponese, ad andare a caccia ma allo stesso tempo ad amare la natura e i suoi abitanti e le grandi verità che regolano il ciclo della vita. Un bambino, l’ansia e l’attesa di camminare acquattato nel bosco al fianco del nonno-eroe, per scovare i lupi, questo simbolo di purezza e fierezza atavica. Un racconto anche feroce, come lo è del resto la vita non edulcorata e dolcificata dall’uomo, un racconto che è un lungo haiku, la poesia nipponica a lampi e flash che riporta in pochi versi tutta la densità che sa esprimere la Natura con tutto il suo stupore. Il nonno, molto simile al lupo, è l’emblema di un certo modo, sensibile e tenace, di stare al mondo, totalmente all’opposto e contrario, ad altre tipologie di uomini che scorrazzano impunite (…)”.                                 Tommaso Chimenti (http://www.ilfattoquotidiano.it)

 

 

Info Evento

Sabato 23 Agosto 2025
dalle 18.30

Indirizzo

Piazza AAA

6864, Arzo

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