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14.07.2016 - 11:150
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

«D'avanguardia, poetico, politico, visionario e controcorrente»: ecco il Festival numero 69

Presentato il programma del Pardo, al via il 3 agosto. 17 film in prima mondiale saranno in concorso in Piazza Grande, di cui 8 con regia femminile. Edizione dedicata a Cimino e Kiarostam

LOCARNO - Una squadra ancora più compatta e rinnovata, la fiducia per gli sponsor, la presenza di poche star ma un programma ricco e vario: in sostanza, il Festival di Locarno, che partirà il prossimo 3 agosto, è questo (e molto altro, perché non è retorica affermare che nei film si trovano sempre innumerevoli significati e percorsi). La 69esima edizione, ovvero quella che precede la numero 70 che vedrà l'inaugurazione della Casa del Cinema e del nuovo Grand Rex, sarà dedicata a due artisti che hanno vinto il Pardo d'Onore e che si sono spenti di recente: Michael Cimino (come dimenticare la sua spumeggiante conversation con stampa e fan di un anno fa?) ed Abbas Kiarostami. Nel team del Pardo, confermata la fiducia al direttore artistico Carlo Chatrian sino al 2020, al suo fianco diventa vice Nadia Dresti. Un rinforzo anche per il direttore operativo Mario Timbal, ovvero Raphaël Brunschwig. Per quanto concerne gli sponsor, la separazione da AET, in difficoltà economica, non sarà indolore, ma il direttore Marco Solari ha voluto soprattutto ringraziare l'azienda da anni vicina al Festival. Rimarranno, invece, gli altri sostenitori storici: UBS, Swisscom, e Manor. Di solito, i nomi più attesi sono quelli delle star holywoodiane, perché un po' di glamour ci vuole sempre. Nell'edizione al va fra tre settimane non saranno molte. Ci saranno il 63enne Bill Pullman, Mario Adorf verrà insignito del Pardo alla Carriera e il suo nome si inserisce nel tema della retrospettiva, dedicata al cinema del secondo dopoguerra tedesco, il Pardo d’onore andrà ad Alejandro Jodorowsky, inoltre saranno presenti Roger Corman, Dario Argento, Gemma Arterton, Nathalie Baye, Valeria Bruni Tedeschi, Louis Garrel, Isabelle Huppert, Carla Juri, Nicola Piovani, Edgar Reitz e Barbara Sukova. E i film? «Mi sembra l’edizione più varia e libera, quella più sorprendente tanto nelle scelte degli ospiti quanto in quelle dei film. È un programma che segna il ritorno allo spirito originario del Festival, quello che ha dato spazio alle cinematografie meno note e a registi emergenti, quello che ha fatto di Locarno un festival di avanguardia, politico e poetico, visionario e controcorrente», così Carlo Chatrian ha riassunto il programma. Da sottolineare vi è il fatto che per la prima volta tutti i film che parteciperanno al concorso internazionale sono in prima mondiale. I temi saranno variegati, a partire dagli zombie sino al cinema di Bollywood. «Siamo felici di accogliere artisti cari al festival (João Pedro Rodrigues, Tizza Covi e Rainer Frimmel, Matías Piñeiro, Yousry Nasrallah) e giovani registi che proprio qui sono stati lanciati (Mumenthaler, Tomita), ma anche di ospitare autori di cui abbiamo seguito con attenzione il percorso (Ropert, Jude, Schanelec, Azevedo Gomes) e altri che abbiamo scoperto nel corso della selezione (Matuszyńsk, Kristina Grozev, Petar Valchanov, Koch, Petrova, Suwichakornpong)», ha detto Chatrian. E la regia di 8 sui 17 film in concorso è femminile.
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