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Elezioni 2019
27.02.2019 - 17:350

Peran: "I partiti fingono di litigare e si spartiscono la torta. Noi facciamo i gilet Verdi!"

L'avvocato esulta per la sentenza che le dà ragione: "È una vittoria di democrazia e giustizia, di questo caso si parlerà nelle Università. La giustizia non è libera dalla politica"

BELLINZONA – “Una vittoria non solo per me ma per i diritti popolari”. Esulta, Xenia Peran, dopo che il Tribunale Federale l’ha riammessa fra i candidati per il Consiglio di Stato. “Siamo un po’ dei gilet Verdi”, ha detto del suo partito, Lega Verde.

Un commento alla sentenza? Aveva parlato di complotto ai suoi danni…

“Io sono la madrina dell’iniziativa ‘Per una Magistratura indipendente e libera dalla politica”, chiaro che le forze che possono beneficiare di qualche scambio in quel settore, piaceri diciamo, non avevano piacere a avermi fra i candidati. Ma ho visto un trionfo di democrazia e giustizia, ha vinto la Costituzione! Erano stati lesi i diritti dei cittadini, non solo i miei: i diritti politici, quello di essere sentito, dei valori fondamentali che regolano la nostra società, il divieto di arbitrio, quella del Consiglio di Stato era una scelta arbitraria. Questo caso farà il giro di tutte le università, vedrà”.

Ma lei è convinta che l’iniziativa c’entrava con la sua esclusione?

“Più che complottiamo è una sensazione. Il Consiglio di Stato conosce le leggi, ha giuristi preparati ma ha leso i miei diritti, pensando che io mi ritirassi, o che mi indebolissi, sia come persona sia come iniziativa. Non ci sono riusciti, anzi, si ritorce loro contro! Io sono su tutti i giornali, penso che il mio sia un caso primo e eccezionale”.

Era stata esclusa perché non iscritta al catalogo elettorale, cosa è successo?

“È stata una mia dimenticanza sanata prima del termine e registrata il giorno dopo. Per il Gran Consiglio è stato ritenuto valido, per il Governo no, ma una situazione simile deve essere trattata in modo simile: anche lì c’è un arbitrio grave! I costi? Li sosterranno coloro che hanno causato il danno. Ho poche chance? Vero ma è un diritto candidarsi. Essere in lista per il Consiglio di Stato serve a rafforzare anche la candidatura al Gran Consiglio, dà più visibilità e dunque più possibilità di essere eletti. So che entrare in Governo è difficile, qualche possibilità di entrare in Parlamento ce l’ho”.

Come mai è tornata in politica e come mai con Lega Verde?

“Mi ha chiamato il dottor Nussbaumer il primo dicembre, subito dopo il mio processo a Locarno. Come saprà, sono sotto processo da dieci anni per guerre puniche (ride, ndr). Ho una vendetta contro di me per aver denunciato dei riciclaggi milionari, dei potenti mi hanno ridenunciato. Werner mi ha detto di aver letto il giornale e di ritenere che il suo gruppo ritiene che la giustizia sia politicizzata. I giudici sono addirittura nominati dai partiti, versano loro una percentuale, la loro carriera è nelle mani di poche persone. Pensiamo al presidente del Consiglio della Magistratura, per esempio… Comunque, il dottor Nussbaumer aveva intenzione di promuovere un movimento ambientalista, coi trasporti gratuiti, la cassa malati a 150 franchi, oltre alla giustizia libera. L’ambiente siamo noi, l’uomo è parte di natura, vogliono rimettere l’uomo al centro di tutto e non piegarlo al codice del profitto. Volevano anche lanciare quell’iniziativa sulla giustizia. Ho spiegato chiaramente di essere sotto processo, che sono innocente e conto di uscirne, a loro va benissimo, fa anche visibilità. Da lì è nato tutto…”

A cosa puntate?

“Con Lega Verde abbiamo pensato di fare i Gilet verdi, qualcosa di nuovo. I partitoni si spartiscono la torta, non c’è più destra-sinistra. Ci sono molti ricchi e molti poveri, noi siamo nella mongolfiera dei mezzi poveri. La nostra è una protesta, i partiti si spartiscono la torta con la falsa etichetta gialla, rossa, verde, fingono di litigare ma si dividono clienti, posti di lavoro, appalti, nomine. È un mare di potenza incredibile, anche sui fondi pubblici. Il dottor Nussbaumer, che è un po’ fuori dai canoni, mi è piaciuto: se c’è un’opposizione, quella siamo noi!”.

E col PS in che rapporti è ora?

“Guardi, cinque anni fa mi ero candidata al Consiglio Comunale per imparare, non ero neppure stata eletta. Poi sono entrata nel Comitato della Sezione Lugano. Quando è uscito il procedimento penale hanno fatto i sepolcri imbiancati, non volevano più avere niente a che fare con me. In una riunione indetta apposta, con metà dei presenti, mi hanno espulso. Io non c’ero neppure… Da lì ho solo qualche rapporto personale con alcuni esponenti. È ormai passato, un passato che non rinnego”

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