“Ho sempre studiato e insegnato in università private, sono presidente del CdA della Clinica Luganese, un privato. L’USI è partita con uno statuto quasi privato. Credo che il privato debba avere il suo spazio, ma una radiotelevisione non può partire su base come quella che ci viene proposta nella votazione, servono i requisiti di ora: la difesa delle minoranze, dei cantoni poveri, l’attenzione sulla valli e a tutte le componenti della società. Se avessero lasciato l’articolo 93b, che ritengo molto importante, si sarebbe potuto discutere. Io guardo sovente TeleTicino e tifo che possa continuare a vivere, probabilmente il Consiglio Federale dopo questa votazione darà, ed è giusto, di più alle radio private, ai siti privati, che fanno un servizio eccellente. Penso che dovrà chinarsi anche sulla protezione della stampa e dei siti privati, dato che si chiede che la televisione non porti via tutti gli introiti pubblicitari. Sono disposto a pagare di più per difendere voi, la stampa, che siete importanti. Siete un pungolo sul servizio pubblico. Quando viene a intervistarmi una persona da TeleTicino ne viene una sola, per la RSI due o tre. Il convivere di pubblico e privato è una delle caratteristiche importanti della società”.