Il canone passa a 365 franchi, ma per comodità della nuova società di riscossione, non tutti pagheranno a gennaio, bensì a scaglioni. Ecco come funziona
BERNA – Il canone della SSR, come noto, dal prossimo anno passerà da 451 franchi a 365 annui. Ma la riscossione, non più affidata a Billag (dunque non si potrà più chiamare “la Billag” come si fa comunemente, ma sono dettagli) bensì a Serafe, avverrà a tappe.
Dunque, se a gennaio non riceverete la fattura annuale, non vi preoccupate, non c’è nulla di anomalo. Il sistema messo in atto da Serafe è particolare. In pratica, le famiglie per comodità sono state divise in 12 gruppi, tanti quanti i mesi dell’anno.
Chi si troverà nel gruppo di gennaio, riceverà la fattura di 365 franchi, e poi non dovrà inviare più nulla sino al prossimo gennaio. Ma chi farà parte, per esempio, di giugno, avrà due fatture: una parziale che riceverà a gennaio con il canone parziale da gennaio a giugno, e poi a giugno avrà l’annuale. 365 franchi da pagare che varranno sino al giugno 2020, quando dovrà pagare di nuovo i 365 franchi. Dunque, non tutti salderanno la fattura annuale nello stesso mese, ma a scaglioni.
Un sistema complicato, attuato per comodità di Serafe. Ad ogni modo, la SSR incasserà in tutto 1,2 miliardi di franchi per il 2019, il 6% del provento andrà alle emittenti private regionali, ben di più rispetto a quanto previsto prima.
Ricordiamo che sulla fattura compariranno tutti i membri di un’economia domestica. Se uno o più membri godono di prestazioni complementari di AVS o AI, sono esentati e l’intera economia non pagherà nulla. Bisogna comunque notificare a Serafe la propria situazione, anche in ritardo dato che vale la retroattività. Sono esentati anche coloro che non hanno né una tv né una radio e nemmeno la possibilità di ascoltare/vedere tramite pc.
Le aziende con fatturato annuo inferiore a 500mila franchi sono dispensate dal pagamento del canone, mentre esso per collettività come case per anziani o istituti per giovani ammonta a 730 franchi all’anno.