«Lui per me è il Maestro. Una persona del genere però va messa nel contesto giusto, ora non ha a disposizione la qualità necessaria. Pur essendo a suo modo divino, non può fare miracoli. Credo abbia una buona squadra, però il suo calcio e il suo modo di lavorare sono totalmente diversi. Ritengo che se il Lugano darà in mano le chiavi del paradiso completamente a Zeman, tralasciando il contorno, e lasciandogli gestire il mercato di gennaio, otterrà anche qualcosa in più della salvezza».Adesso, in attesa di una chiamata, cosa farà? È vero che il Bellinzona l’aveva cercata?«No, anche se ritengo che almeno una chiamata di cortesia, dopo l’esonero di Rossini, potevano farmela. Ho contatti con l’Ungheria, dove però non mi convince la società in questione, e con il Messina».