«Ci sono buoni giocatori, non voglio fare nomi perché come compagno non è giusto. Tanti giovano hanno buone prospettive ma devono capire che se vogliono sfondare devono dare ogni giorno il 120%. In tanti, non penso qui ma in generale, la fame si è un po' persa, invece serve, perché poter vivere di calcio come è successo a me è il lavoro più bello del mondo. A Chiasso hanno una possibilità che con un budget più altro non avrebbero avuto: può essere utile per crescere, anche se tante volte sarebbe meglio inserire i ragazzi a poco a poco mentre ora devono crescere ed essere pronti per forza subito per un campionato che è uno dei più difficili degli ultimi anni».Con mister Scienza come va? Anche lui era stato portato da Cavalleri per cui la situazione lo avrà destabilizzato...«Con lui molto bene, deve essere il nostro punto di partenza. Sono sempre stato scettico sui tecnici italiani che vengono in Ticino invece su di lui devo dire che mi ha sorpreso sotto ogni lato, umano, tecnico, tattico, di personalità. Sono contento di poter lavorare con lui, non sono frasi fatte ma è una grande sorpresa in positivo. Dobbiamo partire da un allenatore capace e bravo come lui anche se i miracoli non li può fare, se non arrivano altri tre o quattro elementi di qualità perfino Mourinho faticherebbe. Dobbiamo in ogni caso aggrapparci a lui».Dunque, bisogna intervenire a centrocampo e in attacco?«Sì. Il reparto in cui siamo messi meglio sono portiere e difesa, a metà campo e davanti ci serve ancora qualcosina, sia per fisicità che per qualità».