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Cronaca
10.09.2015 - 10:480
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Il PS, «Gobbi, viviamo in uno stato di polizia, e ne fanno le spese i minorenni»

La polizia è andata a scuola a cercare un 14enne su cui pesa un decreto di espulsione dalla Svizzera.« Era necessaria un'azione tanto brutale?», chiede il partito socialista. «Conto che non succeda più,» dice la dirigente scolastica.

LOCARNO - Un'irruzione a scuola, che ha lasciato perplessi e spaventati gli alunni di due classi del Liceo cantonale di Locarno. I ragazzi fanno parte della Scuola speciale, per cui sono fragili psicologicamente. La polizia ha chiesto informazioni alla docente su un loro compagno, un 14enne della Repubblica Dominicana, su cui pende un decreto di espulsione dalla Svizzera per il fallimento del ricongiungimento familiare con la madre e i fratelli. Il giovane, che gli agenti non hanno trovato a scuola perché impegnato in attività pratiche fuori sede, ora sarà mandato negli Stati Uniti, di cui ha la nazionalità grazie al padre, ospite di un istituto. «La situazione del ragazzo è chiara a tutti, sappiamo qual è la sua storia e quale il suo destino. Ci si può solo immaginare quanta forza deve avere questo giovane per affrontare tutto ciò, sapendo quel che lo aspetta. Malgrado tutto, risponde benissimo, è attivo e propositivo. Ma un intervento di agenti in divisa in una casse di Scuola speciale, senza nessun avviso preventivo alla dirigenza scolastica, non è ammissibile. In particolare rispetto alle sensibilità dei compagni. Conto che non succeda mai più», si è lamentata con La Regione Marinella Rodoni , dirigente scolastico dell’Istituto di Scuola speciale per il Sopraceneri. Oggi anche il Partito Socialista è intervenuto nella questione, rimarcando la similitudine con i casi, ormai noti, di Arlind e Yasin, espulsi con clamore dalla Svizzera qualche mese fa, o dei bambini ecuadoriani. «Norman Gobbi perde il pelo ma non il vizio», si legge in una nota firmata dal presidente ad interim Carlo Lepori. «Non entriamo nel merito della legittimità di questa espulsione. Solo constatiamo che la Polizia non ha trovato di meglio che andare a prelevare il ragazzo direttamente a scuola, senza nemmeno dare un preavviso alla dirigenza scolastica, dove non soltanto non lo ha trovato, ma ha messo in agitazione gli altri studenti, ai quali non è stato offerto uno straccio di spiegazione. Era davvero necessaria un’operazione tanto invasiva e brutale? Non ci si rende conto di avere a che fare con dei ragazzini nella fase più delicata e fragile della propria vita?», domanda il PS, che conclude con un'accusa pesante al ministro leghista: «Norman Gobbi, davvero viene il sospetto che cominciamo a vivere in uno Stato di polizia. Dove a farne le spese sono i minorenni e i più deboli».
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