per le elezioni comunali a Lugano. Soltanto due i nomi che spiccano, che hanno reali chance, quello della municipale uscente Cristina Zanini Barzaghi e quello del granconsigliere Jacques Ducry.Sgombriamo subito il campo, oggettivamente è praticamente impossibile che la sinistra a Lugano torni ad avere due municipali, come avvenne nella legislatura 2004-2008, quando nell'esecutivo sedevano il compianto Giovanni Cansani e Nicoletta Mariolini. Malgrado vi sarà una lista unica che unisce tutta la sinistra i numeri giocano contro. D'altronde gli stessi vertici socialisti si pongono come obiettivo unicamente la riconferma del proprio seggio in Municipio.Ma da chi sarà occupato quel seggio? Dalla municipale uscente, o da Ducry? Quest'ultimo alle scorse elezioni cantonali (in corsa come indipendente nelle fila del PS) aveva battuto tutti i compagni, compresa Pelin Kandemir Bordoli e l'allora presidente Saverio Lurati. Peraltro con un distacco di oltre mille voti dalla capogruppo, giunta seconda. Fatto che aveva innervosito i vertici del PS, ma questa è un'altra storia.Focalizziamoci su Lugano. Nelle urne luganesi Ducry aveva ottenuto, al netto dei voti di partito, ben 2'006 preferenze. Molte, ma probabilmente non abbastanza per raggiungere Cristina Zanini Barzaghi, che alle scorse comunali, quelle che l'hanno eletta in Municipio nel 2013, aveva ottenuto 2'362 voti personali. Anche se occorre distinguere i due tipi diversi di votazione, sono comunque oltre 300 voti di scarto. Senza contare che ora la municipale socialista ha avuto tre anni di tempo in cui si è fatta conoscere (e apprezzare).Difficile quindi che Ducry spodesti Zanini Barzaghi. Anche se quest'ultima non potrà di certo dormire sugli allori... .