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Cronaca
30.06.2016 - 12:100
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

«Presunte irregolarità al Sant'Anna, il Consiglio di Stato cosa fa? Il Ministero Pubblico è informato?»

Infermieri al posto di medici assistenti: Pronzini interroga il Consiglio di Stato, con copia al Ministero Pubblico, riguardo alla situazione della clinica di Sorengo

SORENGO - Infermieri strumentisti che assistono i chirurghi negli interventi, mentre tutti credono che vi sia sempre un medico chirurgo. Al Sant'Anna di Sorengo pare sia una pratica comune, e Matteo Pronzini ha inviato in merito un'interrogazione al Consiglio di Stato ma anche al Ministero Pubblico. «Stando ad una serie di pubbliche dichiarazioni, mai smentite, da tempo presso la clinica Sant’Anna di Sorengo (gruppo Genolier) nel corso degli interventi chirurgici i compiti di assistenza al chirurgo verrebbero a volte assegnati anche a infermieri strumentisti. Ne consegue che gli infermieri strumentisti sarebbero chiamati a svolgere attività che non rientrano nei loro compiti (ad esempio le suture al termine di un parto cesareo). Sembra che nei casi in cui ad assistere il chirurgo vi sia un infermiere la sua presenza non venga garantita per tutta la durata dell’intervento. Vi sarebbero addirittura interventi nei quali in sala operatoria sarebbe presente solo il chirurgo», scrive Pronzini. Il che garantisce un guadagno alla clinica. «Nel calcolo del costo dei singoli interventi, che contribuisce poi a determinare il rimborso DRG versato alla clinica Sant’Anna, si parte sempre dal presupposto che sia garantita durante l’intervento la presenza continua di almeno un medico chirurgo ed un medico assistente. Poiché è evidente che il costo di un medico assistente sia maggiore al costo di un infermiere, ne consegue - nei casi in cui l’infermiere sostituisce il medico durante le operazioni – e se la clinica Sant’Anna non segnalasse tale cambiamento (tramite il foglio operatorio che il chirurgo deve compilare al termine dell’operazione), le casse malati procederebbero comunque al rimborso ipotizzando la presenza in sala operatoria di un medico assistente. Da parte sua la clinica avrebbe un vantaggio finanziario considerato la differenza di costo tra un infermiere ed un medico assistente». Un sistema non conforme alle leggi. «Ricordiamo che negli anni scorsi il Ministero Pubblico aveva aperto d’ufficio un procedimento penale per fatturazioni potenzialmente irregolari avvenute in ambito ospedaliero. Ora, se la clinica Sant’Anna non dovesse aver segnalato la sostituzione (infermiere al posto del medico), saremmo confrontati con la stessa fattispecie». Per cui, Pronzini chiede al Consiglio di Stato: «1. È al corrente delle pratiche, in atto presso la clinica Sant’Anna, di sostituzione di medici assistenti con infermieri nel corso di interventi chirurgici? È al corrente che in alcune situazioni verrebbero addirittura svolti degli interventi senza la presenza di un medico assistente o di un infermiere? 2. Qual è la sua valutazione della situazione? Ritiene che la qualità delle cure possa risentirne? 3. Che misure ha adottato nei confronti della clinica Sant’Anna? 4. Sa se la clinica Sant’Anna segnala regolarmente alle casse malati la sostituzione di un medico con un infermiere? 5. Se quanto indicato al punto 4 non è avvenuto, generando quindi costi maggiorati, il Consiglio di Stato ha richiesto alle casse malati una ricalcolazione dei rimborsi alla clinica Sant’Anna? 6. Il Consiglio di Stato ha informato il Ministero Pubblico di questa situazione? In caso negativo per quale ragione non lo ha fatto?» Dato che alcuni medici dell'Ospedale Regionale di Lugano operano dal 2014 anche al Sant'Anna, il deputato MPS vuol sapere se «per queste operazioni i medici dell’ORL erano assistiti in sala operatoria da personale dell’EOC o della clinica. Nel caso di personale della clinica si trattava di medici assistenti o infermieri?»
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