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Cronaca
30.07.2016 - 16:550
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

«Se non trovo niente vado in strada?» Per gli anziani di Chiasso la Confederazione non ha alternative

Fra gli stabili della Confederazione, non è stata trovata una valida sistemazione per la coppia sfrattata per far posto a uffici amministrativi. Il tempo stringe: i due dovranno lasciare la casa entro fine agosto

CHIASSO - E alla fine, lo Stato non ha trovato una soluzione: per la coppia di anziani di Chiasso, il cui sfratto dalla casa dove vivono da una ventina d'anni aveva tanto fatto discutere, non ci sono alternative. Ai due, 78 e 73 anni, era stato notificato l'ordine di lasciare la propria casa, di proprietà della Confederazione, che serviva per estendere lo spazio dedicato a uffici amministrativi. Era subito divampata la polemica, anche perché in un primo momento era circolata la voce che lo stabile sarebbe stato usato per ospitare gli asilanti. La donna ha fatto sentire la propria voce, chiedendosi dove poter andare con i suoi problemi di salute, un cagnolino e la sola disponibilità economica data da due pensioni. Si era attivata anche la politica, e da Berna avevano promesso di cercare un'alternativa fra gli stabili della Confederazione. Però, «al momento non è disponibile un oggetto con caratteristiche e condizioni comparabili». Lo sfratto era stato posticipato al 31 agosto, ma il tempo stringe. «Se non trovo niente che cosa faccio, vado in strada? Abbiamo cercato ovunque un’altra sistemazione, girando il distretto fino alla nausea», ha detto sconsolata la donna al Corriere del Ticino, spiegando che nessun appartamento va bene: o non accettano il cane, o i prezzi sono troppo alti. A loro servirebbe una casa con giardino, anche piccola.
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