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11.11.2016 - 14:430
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Stabio, nella villetta c'era sangue

Il cognato della maestra uccisa aveva sempre affermato di averle messo un sacchetto in testa perché perdeva sangue. Le tracce sono state trovate dalla Scientifica, ma i dubbi rimangono molti

STABIO - Il sangue, di cui parlava il cognato della maestra uccisa, c'era davvero. La Scientifica si è recata nella villetta azzurra, probabile teatro dell'omicidio della donna, alla ricerca proprio delle tracce di sangue. Il 42enne in carcere, infatti, ha sempre sostenuto di aver trovato la cognata a terra nella sua stanza, e di averla trasportata, avvolta in un tappeto, nei boschi di Rodero, per non dare un dispiacere alla famiglia. Un altro dettaglio ripetuto sin dall'inizio era che aveva messo il sacchetto di plastica in testa alla vittima perché essa perdeva sangue. Di questo sangue, però, non si era avuta traccia sino a ieri. La Polizia ne ha effettivamente rinvenute le tracce. Non si sa come sia avvenuta la perdita. Insomma, sul delitto di Stabio sono molti ancora i punti da chiarire, e si attendono i risultati sia degli esami tossicologici effettuati in Italia sia dell'autopsia eseguita in Ticino. Il cognato era solo? Anche per rispondere a questa domanda, saranno utili le indicazioni degli accertamenti, per vedere se sul corpo della donna vi è più di un DNA. A quasi un mese dal ritrovamento del corpo nei boschi, i nodi da sciogliere rimangono tanti.
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