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Cronaca
17.02.2017 - 15:300
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

L'UDC di Stabio, "dovrebbe essere il suo partito a chiedere le dimissioni di Della Casa"

I democentristi affermano che tocca a Stabio C'è sollecitare un passo indietro del proprio rappresentante. "Azione dolorosa, ma indispensabile per ristabilire fiducia nelle istituzioni"

STABIO - Il caso Della Casa continua a far discutere a Stabio. Il Consigliere comunale di Stabio C'è, ovvero la versione leghista della cittadina, è in carcere ormai da un po', accusato di truffa aggravata e falsità in documenti, faccia lo stesso e reo confesso, non si è ancora dimesso. Il PLR, per voce della sua presidente Natalia Ferrara e dell'intero gruppo del Legislativo, lo ha chiesto a gran voce. Ora interviene nella querelle l'UDC stabiense, che afferma di non chiedere le dimissioni per un semplice motivo: deve pensarci il partito dell'accusato. "Noi non chiederemo le dimissioni del Sig. Della Casa dal Consiglio Comunale. E le ragioni sono alquanto semplici: questa richiesta deve giungere dal suo stesso gruppo politico spontaneamente e non perché sollecitato a gran voce dagli organi istituzionali del Comune. Il gruppo Lega – Stabio C’è dovrebbe avere il buon senso di agire autonomamente e in modo deciso; dovrebbe farlo per rispetto nei confronti dei propri sostenitori e verso l’intera cittadinanza", si legge in una nota. "Un’azione forse dolorosa ma decisamente opportuna ed indispensabile per consentire alla collettività di ristabilire un minimo di fiducia verso coloro che oggi li rappresentano nelle istituzioni, un'azione che gioverebbe anche al protagonista della grave vicenda che potrebbe così concentrarsi nel modo più opportuno sulla sua difesa verso le pesanti accuse mosse dalla Procura". "Nonostante la presunzione d'innocenza debba sempre prevalere fino a dimostrazione della fondatezza delle accuse, è innegabile che la parziale ammissione di responsabilità del Sig. Della Casa costituisca di fatto, almeno politicamente, un tradimento della fiducia che i cittadini avevano riposto in lui in occasione delle ultime elezioni comunali", proseguono i democentristi. Il tipo di vicenda, aggiungono, "si presta particolarmente bene per attacchi di tipo personale o collettivo nei confronti di singoli o gruppi politici, ed è proprio per questo che vogliamo prendere le distanze da queste dinamiche ribadendo in modo forte e chiaro che non sempre il fine giustifica i mezzi e che morale ed etica dovrebbero sempre prevalere ed essere un punto di riferimento per chi ha l'onore di assumere cariche istituzionali". Insomma, l'UDC non ha gradito, ovviamente, l'intera vicenda, e nemmeno la richiesta liberale, pubblica, di dimissioni. Stabio C'è, per ora, tace.
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