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Cronaca
03.04.2017 - 16:010
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

"Mi hanno clonato tre volte il profilo Facebook: non si possono fermare?" E un'amica c'è cascata. Come si svolgono e cosa fare con queste truffe?

Un'utente ha accettato la seconda richiesta di amicizia e ha dato il numero di cellulare. Le sono stati addebitati dei soldi sulla bolletta dal sistema di pagamento BOKU. "Imbrogli difficili da prevenire"

CHIASSO – Sul cellulare, una richiesta di amicizia. Il volto è conosciuto, il nome anche. Un altro profilo di un amico? In fondo, potrebbe essere.

In molti, coi tempi che corrono, sono sospettosi e chiedono alla persona in questione come mai ha creato un secondo profilo in Facebook. E così essa si accorge che qualcuno ha clonato il suo, prendendo le stesse foto per essere più convincente, e avvisa i conoscenti di non accettare, postando anche di aver già contattato la polizia. In realtà, ha segnalato il caso al social network, che dopo qualche opportuna verifica blocca l’utente falso.

Ma purtroppo c’è anche chi ci casca. A raccontarci la sua storia è una signora, esasperata dai profilo fake. È il terzo che costruiscono col suo nome e le sue foto, una sua immagine sorridente come profilo e quella della squadra del cuore di calcio come copertina.

“È possibile che Facebook non possa intervenire contro queste ignobili persone?”, si sfoga, alla terza segnalazione di un profilo a suo nome. Poi ci scherza su, “nemmeno fossi Belen Rodriguez…”.
Ci dice anche che una sua amica si è lasciata ingannare. In un momento di relax, ha cliccato “accetta” alla richiesta di amicizia senza pensarci troppo, chiedendo come mai un nuovo profilo e ricevendo una risposta convincente. Poi, l’utente che ha clonato i dati della donna ha chiesto alla nuova aggiunta il numero di telefono, e lei, ingenuamente, glielo ha dato, non ricordandosi che la signora reale il numero ce l’ha, eccome.

“Voglio fare dei concorsi, userò il tuo numero per avere più chances. Mi invii il codice che ti arriverà per sms?”, chiede.

E all’amica sul cellulare arrivano sms in sequenza, con codici che diligentemente passa al contatto. Il primo, ci mostra la nostra interlocutrice, da Holyo, un sito che vende per esempio Xbox e PlaStation, poi da BOKU (un servizio di pagamento online che facilita e rende più sicuro il pagamento di merce virtuale e digitale attraverso il telefono cellulare. Gli acquisti effettuati su numerosi siti di giochi, intrattenimento e socialità possono essere addebitati sul proprio telefono cellulare tramite Boku. Non sono necessari né carte di credito né conti bancari). E poco dopo aver dato i codici, ringraziamenti, in tedesoc, di pagamenti: prima 58,99 franchi, poi 35,39. Insospettita, domanda all’amica su Facebook se non viene addebitato nulla, e viene rassicurata, “ma no, semmai viene addebitato a me”. Invece, il pagamento di acquisti su Holyo era stato effettuato tramite BOKU.

Qualche ora dopo, però, la persona a cui hanno clonato il profilo fa un annuncio su Facebook, avvisando i contatti di quanto sta succedendo. E l’altra capisce l’inghippo, maledicendosi per l’ingenuità, e capisce come mai a domande personali sulla famiglia e sui luoghi di ritrovo soliti l'altra non abbia risposto: al momento, non aveva dato peso alla questione.

Ora, cosa sarà successo? Come spiegatoci dal nostro contatto, chiama immediatamente la sua compagnia telefonica, la Swisscom, spiegando che cosa è accaduto. La risposta? Che queste truffe online avvengono sempre più spesso, e poco si può fare per prevenirle. Fortunatamente, sul suo numero sono stati addebitati “solo” 50 franchi, che la compagnia è disposta a toglierle dalla fattura quando essa le arriverà a casa. “Abbiamo un’assicurazione per questi casi”, ha addirittura detto l’incaricato della compagnia. E ha proposto un blocco di addebiti in entrata che non siano telefonate o messaggi.

Sembrava tutto risolto, con il profilo falso cancellato, invece è successo un’altra volta nel fine settimana, e un’altra oggi.

Truffe sempre più comuni, che sanno che qualcuno, come accaduto nella storia che vi abbiamo raccontato, abboccherà. Cosa fare? Nel dubbio, chiedere al proprio contatto se per un motivo o l’altro ha deciso di aprire un nuovo profilo (cosa comunque possibile, per svariate ragioni: non sempre c’è un inganno), nel frattempo non accettare la richiesta. E se per caso si clicca su “accetta”, non fornire mai numeri di telefono, e cancellare subito il contatto. Infine, se proprio per una svista ci si casca fino in fondo, come la ragazza di questo articolo, contattare le compagnie telefoniche e segnalare, in modo da bloccare, e da non ritrovarsi una bolletta… salatissima.
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