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Cronaca
12.08.2018 - 19:060

Agente condannato promosso: "Percezione insufficiente della norma contro il razzismo"

La presidente della Commissione federale contro il razzismo Martine Brunschwig-Graf: "C'è stata una violazione dell'articolo 261 bis del codice penale"

BELLINZONA – Le polemiche sulla promozione a sergente maggiore dell’agente di polizia che inneggiò al fascismo e al nazismo sui social non accennano a placarsi.

A prendere posizione, questa volta, è la presidente della Commissione federale contro il razzismo Martine Brunschwig-Graf, che ai microfoni della RSI ha dichiarato che “si tratta di qualcosa che non dovrebbe succedere”.

“Gli agenti di polizia – continua Martine Brunschwig-Graf – hanno responsabilità particolari, indipendentemente dal fatto che siano graduati o meno. Non a caso, agli aspiranti poliziotti viene richiesta una fedina penale immacolata”.

A detta della presidente della Commissione federale contro il razzismo “c'è stata una violazione dell’articolo 261 bis del codice penale svizzero”, ovvero la norma contro la discriminazione razziale.

“Promuovere – continua – una persona condannata dimostra che le autorità hanno una percezione del tutto insufficiente della norma contro il razzismo. Trasmettono un cattivo messaggio”.

Sempre alla RSI, il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha dichiarato di “prendere atto dell’opinione della presidente della Commissione federale contro il razzismo” e si è detto “disponibile a un incontro” con l’ex consigliera nazionale.

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