CRONACA
Agente sotto inchiesta per truffa assicurativa. "L'errore di un singolo non deve compromettere la credibilità di tutti"
La donna sarebbe coinvolta in un'indagine per numerose truffe all'assicurazione commesse in un garage del Mendrisiotto. Il DI: "verranno presi i provvedimenti disciplinari del caso"

BELLINZONA - Una agente della Polizia cantonale è indagata per ripetuta truffa all'assicurazione auto in seguito a sinistri occorsi alla sua vettura privata. Lo comunicano il Ministero pubblico e la Polizia cantonale in una nota congiunta.

Nell'ambito di un'indagine per numerose truffe all'assicurazione commesse in seno ad un garage del Mendrisiotto, è stato aperto un procedimento penale anche nei confronti dell'agente che, in base agli accertamenti sinora effettuati, avrebbe ingannato la sua assicurazione auto. 

Nei confronti dell'agente, il Comando della Polizia cantonale ha già intrapreso i necessari provvedimenti. 

L'ipotesi di reato nei suoi confronti è di ripetuta truffa. 

Anche il DI ha subito diramato una nota:

"Il Dipartimento delle istituzioni ha preso atto dell’apertura di un’inchiesta penale nei confronti di un’agente della Polizia cantonale denunciato al Ministero pubblico con l’ipotesi di reato di truffa a un’assicurazione. 

Il Direttore del Dipartimento condanna fermamente l’accaduto ed è fortemente amareggiato nel constatare che un’agente della Polizia cantonale – anche se fuori servizio – abbia compiuto azioni contro la legge che all’inizio della propria carriera ha giurato di far rispettare.

In questo senso il Consigliere di Stato Norman Gobbi con la collaborazione del Comandante e della Direzione della Polizia cantonale intende proseguire con quanto già fatto fino ad ora in ambito di sensibilizzazione allo scopo di prevenire il verificarsi di situazioni del genere prestando una particolare attenzione nei vari moduli formativi (di base e continua).

Il Direttore del Dipartimento tiene infine a ribadire la sua piena fiducia nel corpo della Polizia cantonale e negli agenti che quotidianamente rendono onore alla divisa che portano svolgendo in maniera irreprensibile i compiti che lo Stato ha loro affidato. 

L’errore commesso da un singolo non deve compromettere la credibilità di tutti.

Nei confronti dell’agente – come prevede la prassi – saranno presi i provvedimenti disciplinari del caso.

Sulla questione non saranno rilasciate ulteriori informazioni". 

 

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