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Cronaca
03.07.2019 - 09:000

"Non c'è più assistenza sanitaria. Ora ci vivono in 8 con 4 securini a sorvegliarli". R-Esistiamo sul bunker ne ha per tutti

"Cara Ferrara, caro Fonio, ricorrere allo sciopero è un atto vitale di dignità e coraggio: preferite continuare i propri giochetti o non avete davvero capito?", chiedono i manifestanti. Ieri in una decina sotto la sede del DSS

BELLINZONA – Hanno voluto manifestare per sostenere i migranti che ancora vivono nel bunker di Camorino, lo hanno rifatto sotto la sede del DSS: i rappresentanti del Collettivo R-Esistiamo erano una decina e sono rimasti diverse ore a Bellinzona.

L’altro ieri erano a Giubiasco, e uno di loro è stato successivamente arrestato, hanno fatto sapere. Per poi attaccare di nuovo sulle condizioni del centro: “Attualmente ci vivono 8 persone, sorvegliate da 4 securini. Da giovedì 27.6 la Croce Rossa non gestisce più l'assistenza all'interno del bunker per cui non viene più assicurata alcuna (già in precedenza scadente) assistenza sanitaria. Le condizioni sono sempre disumane, durante il giorno viene distribuita una colazione, un panino e due bottigliette d'acqua da 0,5l e una cena fredda. Non viene dato alcun soldo, per cui durante tutto il giorno le persone non hanno possibilità né di spostamenti né di poter effettuare alcuna attività, né di beneficiare di alcuna struttura, né tantomeno di poter comprare nulla”, si legge. “Tutte le informazioni vengono comunicate soltanto in italiano, tranne quella dell'obbligo di uscire dal bunker dalle 9.00 alle 18.00 è stata tradotta tramite i traduttori elettronici da parte dei securini”.

In una nota, R-Esistiamo ha voluto rispondere anche a Natalia Ferrara e Giorgio Fonio che avevano sottolineato come uno sciopero (attuato dai migranti poi trasferiti) non sia il metodo adeguato. “Lunedi 24 giugno una trentina di persone del bunker intraprendono uno sciopero della fame, per ottenere delle condizioni di vita dignitose, che viene però messo a tacere con immediati spostamenti poco chiari. Cosa c'è di non serio se dopo tutti questi tentativi, le persone che subiscono sulla loro pelle queste condizioni osano per una volta dire che non ce la fanno più e lo fanno con molto coraggio con i pochi mezzi che hanno a disposizione?”, si chiede.

 “E non capire che, in tale situazione di estrema difficoltà, ricorrere a uno sciopero "non è una moda" ma un atto vitale di dignità e coraggio, è perché si continuano a preferire i propri giochetti politici viziati o perchè davvero - e forse è ancora più grave - non si è proprio capito niente di quello che sta succedendo e si continua a vivere nella propia bolla paradisiaca fatta di incanti e privilegi”.

Per poi ironizzare: “Signora Ferrara e Signor Fonio una buona giornata a voi e... non dimenticate: attenzione ai colpi di sole e bevete molto che fuori fa sempre più caldo caldo”.

“Lo sciopero della fame avvenuto settimana scorsa ha permesso di ottenere lo spostamento dal bunker per la maggior parte delle persone che erano costrette. a viverci. È la dimostrazione che tramite importanti proteste si ottengono dei risultati e che non bisogna mollare fino alla chiusura del bunker”, rilanciano.

 

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