CRONACA
Quando Tedeschi e Valeri lodarono il Teatro Sociale di Bellinzona... Addio a due grandi della scena
Il già direttore del teatro bellinzonese ricorda due personaggi importanti scomparsi a pochi giorni di distanza. "Tedeschi disse che voleva rivederci anche se eravamo in Svizzera, Valeri definì il nostro teatro 'una tappa ormai molto amata'"

di Renato Reichlin*

Buon viaggio a due Grandi della scena!

La “vecchia” Direzione del Teatro Sociale di Bellinzona partecipa alla commozione suscitata dalla dipartita di due “grandi” del Teatro italiano, nonché applauditissimi mattatori delle stagioni
bellinzonesi: Gianrico Tedeschi, mancato il 27 luglio scorso, e Franca Valeri, che ci ha lasciato proprio ieri.

Tedeschi aveva festeggiato il suo 82° compleanno proprio al Sociale in occasione della magistrale interpretazione ne “Le ultime lune” di e per la regia di Furio Bordon. Ci aveva lasciato anche un bel messaggio sul “Libro delle presenze”: “Al Teatro Sociale, ai suoi organizzatori grazie per l’accoglienza cordiale, affettuosa. Tre serate indimenticabili. Buon lavoro. Auguri, Speriamo a presto”. Eravamo nell’aprile del 2002. Promessa mantenuta: nell’ottobre dello stesso anno Gianrico apriva la stagione 2002-03 con il divertentissimo e rocambolesco “Il medico per forza” di Molière, salutandoci con la dedica “ai nostri grandi amici un abbraccio e la voglia di rivedervi anche se siete in Svizzera…”.

Franca Valeri è stata un’affezionata “habitué” di Bellinzona: ben 7 presenze, di cui 2 come regista, e fin dai tempi di Homo Ridens nella “mitica” Palestra Federale (dicembre '95), dove aveva curato la regia di una commedia con cui Franca si era subito sintonizzata: “La bruttina stagionata” interpretata con bravura da Gabriella Franchini. In occasione di quel suo geniale capolavoro che è “La vedova Socrate” (da un testo di Dürrenmatt; aprile 2003) aveva definito il Teatro Sociale “una tappa ormai molto amata”, al punto di sceglierlo anche per alcune sue “Prime” e ritenerlo “la tappa più felice” della tournée de “Le serve” di Jean Genet con Annamaria Guarnieri e Patrizia Zappa Mulas.

Gianrico e Franca ci hanno lasciato entrambi centenari ed entrambi ricchi di una vita artistica vissuta molto intensamente e coronata da successi e riconoscimenti, sia teatrali che cinematografici e televisivi. Entrambi ironici, entrambi acuti, colti, dotati di un innato e raffinato “sense of humour”, entrambi insuperabili nel ritrarre vizi (molti) e virtù (poche…) della nostra contemporaneità, entrambi veri Signori, dentro e fuori la scena.

Li penserò sempre con immensa gioia e grande riconoscenza per i momenti straordinari d’arte e di intelligenza che hanno offerto anche al “mio” pubblico e per le prove di stima ed amicizia con cui hanno voluto onorare il Teatro Sociale e il suo (ex-)direttore.

Buon viaggio, cari Amici!

*già direttore del Teatro Sociale di Bellinzona

Potrebbe interessarti anche

CRONACA

Reichlin ricorda Ketty Fusco. "La sua voce era duttile e bella. Ricordo quando le annunciai l'attribuzione dell'Anello Hans Reinhart"

CRONACA

"Sono un anziano vero". L'ironia di Reichlin: "Sono una causa di problemi socio-economici ma voglio godermi a lungo AVS e pensione"

In Vetrina

IN VETRINA

Raiffeisen Lugano, da 50 anni la “banca delle persone”

17 GIUGNO 2025
IN VETRINA

Gehri Rivestimenti, dove la materia prende parola

02 MAGGIO 2025
IN VETRINA

Intrappolati nella rete: la dipendenza da internet e le sue insidie

04 APRILE 2025
IN VETRINA

Cieslakiewicz, l'anno d'oro di BancaStato e il commosso 'Grazie!' a Bernardino Bulla

14 MARZO 2025
IN VETRINA

Innovative, di design e ecosostenibili: ecco le superfici su misura firmate Gehri Rivestimenti

13 MARZO 2025
IN VETRINA

Tennis, attenzione agli infortuni: traumi acuti e da sovraccarico sotto la lente

12 MARZO 2025