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Cronaca
11.11.2020 - 14:560

La Confederazione pensa che le prime vaccinazioni saranno effettuate nella prima metà del 2021

Il Consiglio federale ha già approvato un credito di 300 milioni di franchi. Nella sua seduta dell’11 novembre ha ora stabilito di aumentare questo credito di altri 100 milioni

BERNA - La Confederazione intende garantire alla popolazione svizzera un accesso rapido a un vaccino anti-COVID-19 sicuro ed efficace. A tal fine il Consiglio federale ha già approvato un credito di 300 milioni di franchi. Nella sua seduta dell’11 novembre ha ora stabilito di aumentare questo credito di altri 100 milioni per avere sufficiente margine di manovra nell’ulteriore acquisto di vaccini. Finora la Confederazione ha concluso un contratto con due produttori di vaccini.

Poiché attualmente non è ancora possibile sapere con certezza quale impresa riuscirà ad imporsi e dunque quale vaccino potrà infine essere messo a disposizione della popolazione svizzera, la Confederazione sta puntando su diversi produttori per l’acquisto di vaccini anti-COVID-19. Alla pari di qualsiasi altro vaccino, anche quello contro la COVID-19 deve soddisfare i requisiti necessari in termini di sicurezza ed efficacia previsti per l’omologazione da parte di Swissmedic.

Per attuare la strategia della Confederazione in materia di acquisti è necessario concludere ulteriori contratti di riservazione. Considerati gli impegni finanziari supplementari che ne derivano, il Consiglio federale ha aumentato il credito per l’acquisto di vaccini anti-COVID-19 di 100 milioni di franchi per un totale di 400 milioni. L’importo deriva dai crediti COVID-19 già approvati, assunti dal budget dell’esercito.

Garantito l’accesso a diversi milioni di dosi

Finora la Confederazione ha concluso un contratto con due produttori di vaccini. Presso la ditta Moderna si è assicurata l’accesso a 4,5 milioni di dosi di vaccino, mentre con la ditta farmaceutica inglese AstraZeneca e il Governo svedese ha pattuito la fornitura di fino a 5,3 milioni di dosi. A questo si aggiunge l’adesione all’iniziativa internazionale COVAX, un programma per l’approvvigionamento a livello globale, volta ad ottenere vaccini anti-COVID-19 almeno per il 20 per cento della popolazione. Idealmente si tratterebbe di 3,2 ulteriori milioni di dosi.

Importante, oltre la prevenzione, è anche il trattamento delle persone contagiate da COVID-19. In tal senso, nell’estate del 2020 la Confederazione si è assicurata l’approvvigionamento di un agente immunoterapico prodotto dalla Molecular Partners. In determinati casi, il medicamento potrebbe essere somministrato anche come profilassi per proteggere da un’infezione.

La Confederazione è in trattative per la conclusione di contratti con altri produttori di candidati promettenti per un vaccino. La strategia e le raccomandazioni di vaccinazione dipenderanno dai singoli vaccini e terranno conto delle conoscenze scientifiche più recenti coinvolgendo da vicino la Commissione federale per le vaccinazioni (CFV).

Attualmente non si può ancora stabilire quando sarà disponibile un vaccino. L’Ufficio federale della sanità pubblica parte tuttavia dal presupposto che in Svizzera le prime vaccinazioni potranno essere effettuate nella prima metà del 2021.

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