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21.02.2019 - 15:150

Il problema... al contrario. "Formiamo i giovani, poi scappano in Svizzera"

Il titolare di una ditta di Porlezza è amareggiato: "Non troviamo profili tecnici che vadano bene per noi, siamo sotto organico e dobbiamo rinunciare a delle commesse. A parità di qualifica, guadagnano molto di più in Ticino"

PORLEZZA – Emblematica la vicenda di un imprenditore di Porlezza, Gabriele Lanuti, titolare della OMB. Non riesce a trovare i profili adatti, e quando forma qualche giovane, quello scappa. Dove? Sugli ultimi 12 formati, 7 ora lavorano in Svizzera.

È il problema di molte aziende del confine, che perdono i loro lavoratori perché attratti dai salari più alti che si pagano da noi. Lui arriva addirittura ad offrire un alloggio a chi eventualmente è disposto a venire da lontano per lavorare con lui.

“Potremmo ingrandirci, ma abbiamo bisogno di trovare tecnici competenti e affidabili da assumere. All’azienda occorre da un anno ad un anno e mezzo per formare i neo assunti e questo è un costo notevole in termini di tempo e di risorse umane messe a disposizione; saremmo disponibili a fornire anche l’alloggio a chi viene da lontano; purtroppo però i profili a cui siamo interessati mancano - ribadisce - siamo alla ricerca di tecnici con competenze informatiche o elettroniche, ma al momento siamo sotto organico e ci vediamo costretti a rinunciare a delle commesse”, ha spiegato a La Provincia di Como.

La sua azienda ha tutto, fornisce un servizio che va dall’analisi dei requisiti, alla progettazione e dimensionamento, dal controllo dei processi alla realizzazione costruttiva ed è all’avanguardia. “Avvertiamo forse più di altre aziende la mancanza di tecnici vista sia la nostra ubicazione - pur essendo sempre in provincia di Como, Porlezza rimane in una vallata sul lago di Lugano ai piedi del Monte Galbiga – sia per la presenza della Svizzera a solo pochi chilometri da noi”, spiega.

Di solito prende giovani appena diplomatisi in due scuole: le ha allertate entrambe, chiedendo loro di segnalare la possibilità di lavorare in OMB ai ragazzi.

“In 12 anni abbiamo formato 12 tecnici che però poi ci hanno lasciato. Tre di loro hanno seguito i loro sogni in altri campi, due di loro sono stati assunti da una multinazionale più vicina alle loro abitazioni, ma sette lavorano in Svizzera con stipendi , a parità di qualifica, molto più alti che in Italia”, commenta amareggiato Lanuti.

 

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