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Economia
16.07.2019 - 17:420

Gli interinali all'attacco. "Con quella legge, sarà una restrizione per noi". E Fonio: "Non mollo!"

L’associazione nazionale di categoria dei prestatori e collocatori di personale swissstaffing ricorre al Tribunale Federale contro la revisione della Legge sulle commesse pubbliche

BELLINZONA – Con l’entrata in vigore della revisione della Legge sulle commesse pubbliche, alcuni comuni hanno promosso la preferenza ai disoccupati indigeni, ovvero il fatto che prima di poter assumere personale interinale bisogna chiedere agli URC i lavoratori necessari.

In pratica, “l'offerente ha l'obbligo di rivolgersi agli URC nel caso di una necessità ulteriore di manodopera. Solo dopo che gli URC hanno attestato l'impossibilità di reperire manodopera presso i propri uffici potrà rivolgersi alle agenzie interinali”. 

Ma l’associazione nazionale di categoria dei prestatori e collocatori di personale swissstaffing non ci sta e ricorre al Tribunale Federale. "Con la revisione della Legge sulle commesse pubbliche (LCPubb)" scrive l'associazione swissstaffing, "il Canton Ticino cerca di vietare o limitare in modo massiccio il ricorso al lavoro temporaneo per l’esecuzione delle commesse pubbliche. Con il divieto di subappalto diventa praticamente impossibile per i prestatori di personale fornire la propria manodopera per gli appalti pubblici. Ciò rappresenta una grave interferenza nella libertà economica delle imprese di lavoro temporaneo e dei loro clienti", scrive, parlando di una grave restrizione oltre che di una "violazione del diritto federale e internazionale oltre a rappresentare una massiccia interferenza nella libertà economica sia dei prestatori di personale sia dei loro clienti".

"La Confederazione ha già regolato in modo esauriente i requisiti e le condizioni per il prestito di personale. Il lavoro temporaneo è strettamente regolamentato dal CCL Prestito di personale, dichiarato d’obbligatorietà generale, e dalla Legge federale sul collocamento e il personale a prestito con le relative ordinanze, così come la tutela dei lavoratori è garantita sulla base di salari minimi, orari di lavoro massimi e ulteriori prescrizioni minime. Inoltre, nel settore degli appalti pubblici, non esiste una base giuridica evidente che legittimi la restrizione dell’impiego di lavoratori temporanei ai sensi della legge riveduta", continua swisstaffing.

E Giorgio Fonio è furibondo. “Sono incavolato: basta schiaffi al Ticino!”, scrive sui social. “Io non mollo e fino a che ci sarà la possibilità continuerò a portare avanti questa giusta battaglia! Ma mi chiedo e lo chiedo a voi: solo a me sembra una proposta logica la nostra?”.

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