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Economia
07.02.2021 - 17:440

Stipendi bassi, non è 'solo' colpa del frontalierato. "Ticino, punta a produttività elevata e i salari cresceranno"

Martin Eichler, capo economista del BAK di Basilea paragona il caso del suo Cantone, "molto ben collegato con le zone limitrofe, francesi e tedesche. Ha una percentuale di frontalieri maggiori ma stipendi e costi di vita più alti del Ticino

BERNA - La Lega aveva chiesto più soldi a Berna, tramite la perequazione finanziaria, dopo la pubblicazione dei risultati dello studio dell'istituto BAK e della banca Cler, dove era risultato che il nostro Cantone è nelle retrovie come redditi a causa anche dei numerosi frontalieri. Ma Martin Eichler, capo economista del BAK di Basilea, intervistato oggi dal Mattino, rende attenti: non è solo il frontalierato in sé, bensì il suo genere.

"I cantoni vicino ai confini devono da sempre affrontare delle sfide particolari. La chiave del loro successo è spesso legata alla collaborazione con le regioni vicine. Basilea è, ad esempio, molto ben collegata con le zone limitrofe, francesi e tedesche. Da questa situazione trae vantaggio tutta la regione trinazionale di quella zona", fa notare. Per quanto concerne il Ticino, "gli stretti contatti con la regione di Milano è certamente uno dei fattori che influenzano i salari relativamente bassi, ma non è certamente il solo. Occorre sempre tenere in considerazione il contesto, come i costi di produzione e, in generale, i costi della vita a livello regionale che sono più bassi. Se prendiamo di nuovo come esempio Basilea, che conta ugualmente una percentuale molto alta di frontalieri, i salari sono più alti, ma anche i costi. Anche fuori dal centro, a Basilea Campagna, ad esempio, si sono insediate delle importanti imprese internazionali nel settore delle scienze della vita. I loro impiegati percepiscono degli stipendi spesso molto competitivi nel confronto internazionale e guadagnano più della media, in ragione della produttività elevata del ramo. È su questo che il Ticino e la sua economia dovrebbero mirare".

Teme che il Covid amenti le disuguaglianze salariali a scapito dei cantoni già con redditi minori, tanto più che i settori maggiormente toccati dalle chiusure hanno spesso stipendi bassi. "Esiste un grosso pericolo che la pandemia allarghi le disuguaglianze. E ciò andrà a toccare soprattutto le persone che hanno salari mediamente più bassi. Questo concernerà in particolare i settori più toccati attualmente dalla crisi (il turismo, l’ospitalità, i trasporti, il commercio e quello degli eventi), che in media pagano stipendi più bassi. Visto che questi rami sono presenti maggiormente in regioni dove il livello salariale è inferiore, potrebbero anche aumentare le differenze tra i Cantoni. In particolare ciò rischia di succedere nel settore turistico".

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