CANTONALI 2023
Gran Consiglio, chi ride e chi piange tra volti nuovi e sconfitti eccellenti
Malissimo il Locarnese, che perde tre deputati uscenti nelle liste PLR, Lega e PS. Ma molti sono i nomi dei non rieletti
TiPress/Alessandro Crinari

BELLINZONA – Come sempre, chiusi i conti delle elezioni, c’è chi ride e c’è chi piange. E, come sempre, sul campo di battaglia rimangono alcuni sconfitti eccellenti. Esce malissimo, dalle consultazioni per il Gran Consiglio, il Locarnese: non vengono rieletti il municipale di Locarno Bruno Buzzini (Lega), la municipale di Ascona Michela Ris (PLR), il deputato uscente Fabrizio Garbani Nerini (PS). Non solo: il Centro perde un seggio nella regione a favore del Luganese e il vicesindaco di Locarno Giuseppe Cotti, nonostante l’ottimo risultato, non centra l’obiettivo dell’elezione in Parlamento. È comunque primo subentrante del suo partito. Prima subentrante sulla lista del PLR anche Michela Ris. Secondo subentrante, invece, il leghista Buzzini, dietro un altro sconfitto eccellente: il deputato uscente Max Robbiani.

La lista dei non rieletti comprende anche il sindaco di Cadenazzo Marco Bertoli (PLR), la presidente del Gran Consiglio Gina La Mantia  (PS) e il deputato uscente Nicola Corti, pure socialista, che come Bertoli vanta una carriera al Ministero pubblico. Lasciano loro malgrado il Parlamento anche i leghisti Giancarlo Seitz e Leila Guscio.

Il PLR perde due seggi ma, come ieri Christian Vitta sulla lista del Consiglio di Stato, fa segnare un eccellente risultato da parte della capogruppo Alessandra Gianella, in assoluto la più gettonata tra i deputati con oltre 42'000 voti personali. Solo sesto, invece, il presidente del partito, Alessandro Speziali.

Giorgio Fonio, vicepresidente del Centro, è il più votato della sua lista, seguito dal presidente, Fiorenzo Dadò, e dal capogruppo Maurizio Agustoni. Sulla stessa lista, Gianluca Padlina vince la sfida nel Mendrisiotto con l’ex capitano della Polizia cantonale Giovanni Capoferri.

Tre volti nuovi per l’UDC: l’avvocato Tuto Rossi, l’ex procuratore federale Pierluigi Pasi e l’ex deputato del PLR Andrea Giudici. Piero Marchesi fa il pieno di voti ma lascerà il posto al subentrante Alain Bühler per tornare al Nazionale.

Alcuni volti nuovi anche nella Lega – Andrea Sanvido, Alessandro Mazzoleni e Daniele Piccaluga – dove il capogruppo Boris Bignasca sale sul podio del più votato.

Diverse novità anche nel Partito socialista - dove il capogruppo Ivo Durisch fa il pieno di voti, seguito dai copresidenti Fabrizio Sirica e Laura Riget – tra cui la municipale di Lugano Cristina Zanini Barzaghi e l’ex direttore della RSI Maurizio Canetta -.

Eccellente la prima prova elettorale di Avanti e Ticino & Lavoro, che conquista tre seggi, con Amalia Mirante, Giovanni Albertini e l’ex vicepresidente del PS Evaristo Roncelli.

Eccellente anche la prima di HelvEthica, dove Roberto Ostinelli batte il collega Werner Nussbaumer. Quest’ultimo, per effetto della (incomprensibile) ripartizione in collegi della piccola formazione, pur essendo secondo non viene eletto e lascia il seggio a Maria Pia Ambrosetti.

Da segnalare il rientro in Parlamento di Giuseppe Sergi, che affianca Matteo Pronzini sulla lista del Movimento per il socialismo, che pure perde un seggio.

Per i Verdi Liberali entrano in Gran Consiglio Sara Beretta Piccoli e Massimo Mobiglia. Più donne conferma le due uscenti, così come il Partito comunista e Partito operaio e Popolare.

Nulla da fare, infine, per Montagna Viva di Germano Mattei e Dignità ai pensionati di Donatello Poggi: i due ex deputati non riescono nell’intento di tornare in Parlamento.

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