LETTURE
Dal far le corna alla moglie al far le scarpe a un collega... Le indagini di Ottavio Lurati
La Pulce nell’orecchio getta lo scandaglio nelle pieghe del nostro discorrere quotidiano

La Pulce nell'orecchio - Si esaminano, in questo libro del linguista e filologo Ottavio Lurati, casi come far le corna alla moglie, fare le scarpe a un collega, battere la fiacca e formulazioni moderne quali nuovo di pacca, eremiti di massa, vicinato digitale, fare resilienza, così come motti polemici del recentissimo tipo leoni da tastiera riferiti a un politico o l’altro.

Ogni lingua possiede in effetti tutto un nucleo di espressioni che appaiono “normali” fintanto che ci limitiamo a usarle nella routine quotidiana. Ma non appena tenti di stringerle più da vicino in chiave storica, subito si dileguano: sono espressioni proteiformi, avare della loro storia, si negano a chi cerchi di accostarne le sostanze culturali originarie. Ad esse, così come ad altre locuzioni moderne (una novità rispetto all’Italia e alla Francia) è dedicato questo nuovo volume di Ottavio Lurati. 

Si percorrono dare il bidone e /o un rimpallo ad un ragazzo, detto della morosa che non va all’appuntamento (cfr. donner un bidon à quelqu’un, deluderlo, ingannarlo) fino a far fiasco, che in questa forma (semplificata) usiamo almeno dal 1803, ma che già nel Trecento suonava appiccare il fiasco a uno per, sottoporlo a una pena ignominiosa, schernirlo”. È il ricordo della punizione medievale che vedeva il condannato dover stare con un fiasco al collo davanti alla chiesa, per 6-7 domeniche di fila, o in piazza, il giorno di mercato. Anche sull’esposizione con le corna in testa si offre una gustosa documentazione desunta da statuti, leggi medievali  italiane e tedesche così come da testi letterari.

Si trattava, in origine, di una antica pratica (adatta a una popolazione illetterata, che non sapeva leggere le sentenze). Si mostrava alla gente che la condannata aveva tollerato sul suo corpo due peni (segnati dai corni). La pena veniva imposta a adulteri e a tizi dediti alla violenza sessuale. Si spazia dall’Italia alla Francia, dalla Germania alla Svizzera alla Svezia: un affresco che chiarisce molti modi di dire sin qui lasciati isolati l’uno dall’altro.

Insomma, gettare lo scandaglio nelle pieghe del nostro discorrere quotidiano è spesso un sondare le esperienze che colpirono ampi strati della popolazione: così, esse colpirono la gente e si radicarono nella nostra memoria e nella lingua.

Fontana Edizioni - CHF 25.-

14,8x21 cm, 152 pagine
Copertina semirigida


Il testo è arricchito da quattordici immagini di opere dell’artista ticinese Gianni Realini

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