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26.03.2018 - 11:060
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Amore, sesso e tradimento. Bonatti risponde a Mereu, "affermazioni esagerate. Ma il 70% degli uomini tradisce con altri uomini e il per sempre non esiste più. Il segreto di una coppia è..."

La consulente in sessuologia replica alla dottoressa che afferma che un uomo se non tradisce è omosessuale e che nessun uomo sa amare. "Si va verso il pansessualismo, definibile come una fluidità. Chi è maturo e ha lavorato su se stesso può amarsi, amare e farsi amare. L'amore sano aiuta a diventare quel che si è nel profondo"

LUGANO - “È logico che ti tradiva! Mica è f-------o (omosessuale, ndr). Dovresti solamente tornare alla realtà e possibilmente non rovinare una famiglia”, scrive, sicura. “Gli uomini quando ti dicono che ti amano vuol dire che ti stanno per mollare , quando ti dicono che non ti amano vuol dire che sono affezionati. L' importante è che si comporti bene poi lascialo pascolare. Agli uomini non bisogna mai credere, bisogna solo conoscerli e saperli interpretare”, diceva la dottoressa Gabriella Mereu (vedi suggeriti) a una sua paziente che le chiedeva aiuto su come uscire dallo choc per un tradimento. “Gli uomini non ci sono neanche per se stessi . Voglio dire che secoli e secoli di pensiero maschile con cui dominano , ma da cui principalmente sono dominati, li hanno fatti diventare degli automi  al servizio delle loro stesse p---e”.

Cosa pensa di una teoria del genere la life coach e consulente in sessuologia Kathya Bonatti? “Che è troppo estremista e generalista”, ci spiega. È l’occasione per una chiacchierata su amore, tradimento e relazioni, temi che toccano in ogni caso tutti.

Partiamo dalla prima affermazione: è vero che tutti gli uomini sono traditori e che in caso contrario sono omosessuali?
“No, mi sembra un’affermazione esagerata. Si può dire che gli uomini producono testosterone, l’ormone del desiderio, per tutta la vita, e dunque hanno più desiderio rispetto alle donne. È dunque una questione ormonale, oltre al fatto che si eccitano alla vista: per questi  fattori possono essere spinti verso una relazione coniugale. Io parlo di diritto di tradire, non di dovere, e il discorso non va legato all’omosessualità. C’è chi sceglie di non tradire per amore, per valori religiosi, per coerenza. Non si può generalizzare, anche se i traditori e le traditrici sono una percentuale molto alta. Penso a una ricerca di cui ho letto qualche giorno fa, secondo cui il 70% degli uomini tradisce con altri uomini, questo è il dato a cui pensare”.

E come lo possiamo spiegare? Uomini che vivono una realtà eterosessuale tradiscono le donne con altri uomini…
“La sessualità è diventata più fluida, non a caso si parla di pansessualismo: le persone possono provare attenzione per un uomo, una donna, o tutti e due. Non si può nemmeno dire che si nasce omosessuali o eterosessuali e lo si resta tutta la vita, si può cambiare e poi tornare indietro. Fluidità è un termine che dà bene l’idea, quando cadono i tabù sociali e legati al sentire individuale si ha una libertà che porta a seguire gli impulsi e le pulsioni”.

Secondo la sua esperienza di consulente in sessuologia, le donne soffrono di più per un tradimento con un uomo o con una donna?
“Questo articolo diceva che le donne erano più propense ad accettare e perdonare un tradimento con un uomo perché non si sentono messe in discussione, è qualcosa di diverso. Una percentuale per contro dice che si va su un terreno così differente che non si può recuperare. Ciò che ho notato è un aumento di relazioni extraconiugali con transessuali, una cosa che le partner non pensano minimamente possa succedere ai loro compagni”.

Invece le donne in che percentuale tradiscono? Diamo un dato per par condicio…
“Anche le donne tradiscono, certamente. Alcune statistiche dicono che si è pari, altre di più, altre ancora di meno, non c’è chiarezza. La percentuale è comunque alta. Gli uomini di solito scindono sesso da sessualità, il primo è il piacere degli organi genitali, il secondo coinvolge le emozioni: tradiscono per piacere fisico senza pensare a lasciare la partner, mentre la donna di solito è più coinvolta”.

Gabriella Mereu dice che gli uomini non sanno amare, è d’accordo?
“Se un uomo è un narciso e non è empatico non sa amare, poiché le ferite lo portano a comportarsi in un certo modo. Invece se una persona è adulta, ha lavorato su se stesso, ha guarito le sue ferite, può essere empatico e di conseguenza amare. Amare vuol dire chiedersi di che cosa ha bisogno l’altro, presuppone la capacità di voler dare ed essere in sintonia coi bisogni dell’altro. Le persone adulte e sane lo sanno fare. Tutti, uomini e donne, devono essere in grado di amarsi, amare e farsi amare, questa è la condizione di completo benessere”.

La teoria della dottoressa è pessimistica. Lei vede coppie tutti i giorni, si può ancora credere nell’amore?
“Sì, ma sapendo che è eterno finchè dura. Le persone si innamorano, amano, soffrono però non è più per sempre, bensì a tempo determinato. Sono pochissime le coppie che rimangono assieme tutta la vita. Le persone hanno così tanti stimoli, e l’indipendenza economica per le donne è fondamentale per far sì che possano scegliere di lasciare un partner e trovarsene un altro, dunque non bisogna avere l’aspettativa del per sempre. Le coppie durano se ci sono moltissima stima, rispetto e dialogo, sono i capisaldi per farle vivere nel tempo, quando però viene meno questo sentire non c’è più la propensione a soffrire, si volta pagina”.

E le persone sono preparate e consapevoli di ciò o sognano il per sempre?
“Se sono giovani vogliono il per sempre, poi si scontrano con la realtà e l’esistenza e capiscono che non è così. Un conto è la favole dove si vive per sempre felici e contenti, un altro le difficoltà, il fatto che le persone evolvono e crescono in modo diverso e con bisogni diversi. Il matrimonio viene definito come una cambiale in bianco, speso non si hanno gli strumenti per viverlo, per affrontare i problemi, non hanno scelto sapendo fino in fondo cosa vuol dire sposarsi. Da cosa dipende? Dall’educazione, va bene, ma dal concetto che l’innamoramento è la proiezione dei nostri bisogni, mentre l’amare è vedere esattamente com’è la persona che si ha di fronte e sceglierla per quello. L’amore sano è quello in cui ci si aiuta reciprocamente a diventare quello che si è nati per essere, quello che si è nel profondo. Richiede molto lavoro, confronto, il bisogno di parlarsi, di livellare, di smussare gli angoli, di confrontarsi con le paure, lasciarsi le libertà, un percorso che possono fare le persone consapevoli”.

Anche con più partner in una vita, giusto?
“Sì, perché una persona ti può accompagnare ed essere perfetta per una fase, poi si cambia e restarci assieme può essere una sofferenza, crescendo in modo diverso uno dall’altro si finisce per trovare qualcuno di più affine”.

Paola Bernasconi
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