CRONACA
Ignazio Cassis, «IVA per i padroncini: manterrò alta la pressione»
IVA ai padroncini, Ignazio Cassis non soddisfatto dalla risposta del Consiglio federale
BERNA - Da gennaio è entrata in vigore un'ordinanza sulla legge sull'IVA, partita da una mozione depositata da Ignazio Cassis e avallata all'unanimità dalle due Camere nonostante il parere negativo del Consiglio federale, riguardo l'IVA per i padroncini, in cui si incaricava il Consiglio federale di un maggior controllo. Il deputato liberale ticinese aveva poi chiesto al Consiglio federale come fosse evoluta la situazione a sei mesi dall'entrata in vigore dell'ordinanza.In sostanza, il governo federale ha risposto che «delle 1'100 ditte che hanno dichiarato di doversi iscrivere all’Amministrazione federale delle contribuzioni, soltanto 50 l’hanno fatto, tra cui 20 ditte italiane». Inoltre, «le entrate riscosse non sono ancora state contabilizzate», e che «occorre attendere la fine del 2015». Come se non bastasse, è stato evidenziato che «persistono diversi e importanti problemi esecutivi, di natura informatica e giuridica».«In conclusione la decisione del Parlamento è sì stata avviata, ma è lungi dall’essere efficace a livello esecutivo!», ha dichiarato un non soddisfatto Ignazio Cassis, promettendo di «mantenere alta la pressione sul tema, per ottenere che l’amministrazione federale risolva al più presto i problemi informatici e proponga al Consiglio federale e al parlamento gli aggiustamenti giuridici necessari».
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