, arciprete di Chiasso, come da lui affermato nella sua omelia domenicale. «Avevo chiesto di potermi iscrivere per partecipare ai loro incontri e dibattiti ma la risposta è stata: non è possibile perché lei è un prete. È come se io dicessi a un dentista che non può venire a messa», come riferito dal Corriere del Ticino.Quindi la professione di prete quale fattore discriminante, proprio da parte di chi sostiene di «promuovere il libero pensiero in politica, nella società e al cospetto delle gerarchie religiose e si batte contro dogmi, tabù e quant'altro ostacoli il libero confronto di idee e si proclama rappresentante in Svizzera degli interessi delle persone non credenti e laiche», come si legge nel sito dei liberi pensatori.Le cose però non sarebbero andate così, come scritto in una pepata replica dei liberi pensatori. «Premettendo che mai è giunta la sua desiderata in comitato, Don Feliciani sicuramente sa che, parallelamente alla possibilità di partecipazione di un dentista alla messa, non gli è necessario iscriversi per poter partecipare agli eventi pubblici da noi organizzati», precisa