si fa confusione. «Il sindacato difende i lavoratori sul lavoro e firma contratti collettivi, la politica firma accordi internazionali, e loro parlano di accordi di politica in campo internazionale. Non capisco che cosa c'entri il sindacato, peraltro svizzero. Laddove abbiamo la possibilità sindacale coi CCL i salari sono dignitosi, ci sono le vacanze, i festivi, i diritti riconosciuti come la tredicesima. Questo fa parte della nostra attività. Per quanto riguarda accordi internazionali l'attore principale è la politica, che ci può contattare come professionisti che spiegano come stanno le cose, ma le decisioni non sanno a noi». Per spiegare gli accordi internazionali, specifica, Unia ha svolto molte assemblee nella zona di confine, «toccando 1400 persone in totale nella sola Provincia di Varese. Prima del Frontaday ne abbiamo fatta una a Viggù con 150-200 persone, abbiamo svolto dei volantinaggi in dogana. Torneremo alla carica informando i lavoratori della situazione, perché l'obiettivo di un'assemblea non è uscire senza sapere nulla ma consapevoli di che cosa sta succedendo».«Siamo sempre disposti a metterci in gioco come sindacato», continua