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Cronaca
01.03.2016 - 14:430
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Andrea Bersani e il poliziotto contestato, «un pretesto per alzare polveroni ad arte»

Serafico nel rispondere sulla procedura di assunzione contestata, il sindaco di Giubiasco tagliente nello stroncare Chiesi

GIUBIASCO – È il tema del momento a Giubiasco. L’assunzione di un poliziotto licenziato della cantonale ha scatenato le ire di Gabriele Chiesi (leggi qui), che ha interposto ricorso contro la decisione municipale. Ora a rispondere è il sindaco Andrea Bersani, che punto su punto smentisce Chiesi, non senza lasciar trasparire una certa insofferenza per quello che, a suo avviso, rappresenta un accanimento pretestuoso.Perché non avete voluto mostrare la documentazione relativa all'agente assunto, facendo in questo modo nascere il sospetto di nascondere qualcosa?«Prima di tutto, e lo dico a scanso di spiacevoli equivoci, credo sia opportuno smentire la tesi del non aver voluto mostrare la documentazione. Capisco che vendere le cose in questo modo possa apparire più efficace, soprattutto se lo scopo è quello di dimostrare ad ogni costo la malafede del Municipio, ma resta il fatto che, in realtà, a fronte di una richiesta, a maggior ragione se formulata da persone che non hanno preso parte alla procedura di assunzione, di produrre della documentazione che riteniamo sensibile, ci è parso prudente coinvolgere la Sezione degli enti locali, ciò che, per stessa ammissione del signor Chiesi, non gli ha minimamente compromesso la possibilità di impugnare la decisione di nomina. Temo pertanto che l'asserito sospetto di nascondere qualcosa albergasse nell'animo dei richiedenti ben prima e a prescindere dalla decisione del Municipio di coinvolgere la SEL. D'altra parte nemmeno vedo come si possa nascondere a chicchessia il dossier, compresa la risoluzione municipale, dal momento che il Servizio dei ricorsi del Consiglio di Stato, come prevede la procedura, ha fatto ordine al Municipio di trasmettere gli atti contestualmente alla risposta di causa e che, per effetto di ciò, ai ricorrenti, tra cui il signor Chiesi, sarà messa a disposizione tutta la documentazione».Come mai la scelta è caduta proprio su quel poliziotto? Secondo Chiesi non volevate pagare la scuola a un agente non formato, è vero? E sempre secondo lui c'erano altre persone in grado di prendere quel posto, conferma?«Le ragioni in base alle quali il Municipio si è pronunciato all'unanimità a favore di quella nomina sono al vaglio del Servizio dei ricorsi del Consiglio di Stato e questo, sommato alla discrezione che si impone in questi casi, visto che parliamo di persone, con nome e cognome, mi impone di non entrare nel merito oltre un certo limite. Posso però dirle che abbiamo esperito le nostre valutazioni sulla base di criteri e dopo attenta verifica da parte di un'apposita Commissione, formata da Municipali e funzionari, la quale si è preoccupata anche di organizzare dei colloqui mirati. Il candidato prescelto, con cui ho personalmente voluto conferire, è stato sentito ben due volte e credo per finire che, a differenza del signor Chiesi, senza voler qui pretendere che le scelte del Municipio di Giubiasco siano infallibili, la nostra decisione derivi da considerazioni oggettive e approfondite, anche se magari non condivisibili da tutti, e non solo da pregiudizi o sentito dire. Attualmente abbiamo iscritto alla scuola un aspirante agente di polizia e pertanto non è vero che non volevamo pagare un agente non formato; il fatto è che ci siamo trovati nell'impellenza di potenziare adeguatamente gli effettivi in tempi utili per organizzare il servizio su 24 ore, che dovremo sostenere unendo le forze con la Polcom della Città, rispettivamente sostituire due partenze, di cui una non preventivabile, siccome causata da un decesso. In merito all'affermazione secondo cui vi fossero altre persone in grado di prendere quel posto, spero converrà con me in merito al suo carattere gratuito, dal momento che il signor Chiesi non ha partecipato alla selezione, né ha disposto degli elementi per decidere. D'altro canto nessuno dei candidati esclusi ha interposto ricorso contro la nomina».Secondo lei in questo caso si vede una sorta di accanimento verso il poliziotto, ed ora anche verso il Municipio e la sua persona in particolare?«Secondo me questo caso, come altre decisioni del Municipio avversate con raffiche di interpellanze, istanze di intervento, petizioni, ricorsi, articoli e ogni altra forma di intervento voluto per marcar una sempre più flebile presenza, rappresenta unicamente il pretesto per alzare polveroni ad arte, nel solco di una triste attitudine che da tempo mi pare sia sconfinata nel patologico. Più che altro, conscendo chi alimenta ad arte queste polemiche, parlerei a questo punto di auto accanimento, ciò che invero mi rattrista anche un pochino».Se veramente c'è un malessere così diffuso nei confronti del poliziotto, cosa intendete fare? Potrebbe essere difficile per lui lavorare.«Guardi: casi analoghi si sono verificati anche il altri Comuni e non mi pare che questo abbia impedito a quelle polizie comunali di lavorare. Ci sono stati cittadini e politici, tra cui anche Giorgio Galusero, che hanno legittimamente manifestato delle riserve in merito a questa nostra decisione, ma non credo che vi sia un malessere così diffuso, come al signor Chiesi piace pensare, anche se i tentativi di far salire la pressione non aiuteranno né l'agente, né la popolazione. Le posso però dire che il corpo della polizia comunale, con cui ho la fortuna di parlare con una certa regolarità e che è stato consultato, ha compreso la decisione si dice pronto a lavorare con il nuovo arrivato, allorquando potrà finalmente prendere servizio».
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