ULTIME NOTIZIE News
Cronaca
28.04.2016 - 10:340
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Tutti con Amalia. Il vicesindaco «la popolazione ha chiesto un cambiamento»

Franco Voci, vicesindaco leghista, si difende: «ci siamo presi le responsabilità richieste dalle urne. Lei vuol sempre mettersi in prima linea». Il web, per contro, è indignato

TAVERNE-TORRICELLA - Il caso Mirante non si placa: alla Municipale socialista è stato assegnato solo il Dicastero cimitero di Taverne-Torricella, nonostante le sue competenze. Si è scatenato un polverone, con la maggior parte della politica che difende Amalia Mirante sul web. Lisa Bosia Mirra parla di «donne in politica che non esistono, sono maltrattate, bistrattate, usate per fare il cartellone elettorale e poi messe da parte». Giorgio Fonio ironicamente scrive che «siamo il Ticino... il luogo dove un'economista apprezzata da mezzo cantone si vede togliere la gestione delle finanze del suo comune per vedersi assegnato il dicastero cimitero!». Duro Fiorenzo Dadò, «se fossi in Amalia, depositerei le chiavi e che si arrangino loro», mentre il presidente del PS Igor Righini invita a ricordarsi di questo al prossimo voto, e afferma che «il consenso e il compromesso non si bagnano nel buon senso; spesso soddisfano interessi partiti e personali». Anche al Municipale liberale, a dire il vero, non è andata molto meglio: Lega e Indipendenti e PPD si sono presi tutti i dicasteri più importanti. Ma cosa hanno da dire? Abbiamo interpellato il vicesindaco di Torricella-Taverne, il leghista Franco Voci, che parla a nome del suo gruppo. Come mai la signora Mirante non ha le competenze necessarie per occuparsi dei dicasteri che ha sempre gestito?«Quello che vogliamo portare avanti è il messaggio che ci ha dato la nostra popolazione, che va ascoltato e che è stato molto forte: il 45,2% dei votanti si è espressa per un cambiamento. Siamo uno dei pochi comuni con due rappresentanti in Municipio, abbiamo 13 consiglieri comunali. Amalia Mirante ha lavorato bene in passato, non le muoviamo rimproveri. In politica a volte le attività che vengono svolte non sono sempre capite da tutti e in democrazia l'elettorato si esprime. E questo dà già una risposta. Sono certo che svolgerà ancora un buon lavoro, il suo sfogo è comprensibile, ci sono quattro anni e le collaborazioni si possono rafforzare, ma va tenuto in considerazione che la fiducia che il popolo ci ha accordato significa responsabilità. Esse vanno prese nei dicasteri più importanti ed è stato fatto».In molti ritengono che essere una donna l'abbia svantaggiata.«Per quanto concerne questo punto, non c'entra nulla, siamo solidali verso le donne. Prenda in considerazione che è la popolazione ad avere deciso democraticamente di eleggerne una sola in Municipio e non dipende da noi. Il nostro gruppo in Consiglio comunale è quello che ha inserito il maggior numero di donne».Indipendentemente dal voto, non è peccato non sfruttare le conoscenze specifiche, in questo caso di Amalia Mirante, per lavorare al meglio?«Quando prese lei tre dicasteri importanti nessuno ha sollevato il problema del perché qualcuno è rimasto senza e perché il sindaco è rimasto di minoranza. Parliamo del dicastero educazione: per un fatto di ripartizione dei seggi a livello di delegazione, è rimasta fuori dalla delegazione scolastica non avendo la quota proporzionale, e in quel momento ho dovuto svolgere la presidenza e la gestione della scuola in tutti gli effetti, pur non essendo Municipale. Ho dunque una certa esperienza sul tema, abbiamo lavorato bene, in modo concreto e molto pratico, apprezzato dai genitori e dalla popolazione. Per le finanze, sono stato in Municipio dal 2008 al 2012, conosco bene la contabilità e ho collaborato a suo tempo a ottenere l'85% del moltiplicatore, facendo ricredere persone, fra cui Mirante, dopo anni». Come farete però ad andare d'accordo in questi quattro anni?«Ha iniziato lei a non lavorare in maniera collegiale...»Voci parlano di screzi fra la signora Mirante e il gruppo leghista nella scorsa legislatura, conferma?«Lei è una persona che vuole mettersi in prima linea e a qualcuno può essere simpatica e ad altri antipatica. In politica quando una persona espone molte volte la sua idea può essere attaccata. Il gruppo socialista quattro anni fa ha sostenuto un candidato liberale a discapito di uno dei nostri, c'è stato un travaso di schede, e quando si parla di competenze, possono succedere anche queste cose. Ciò che dico io è che bisogna lavorare per il bene della collettività, e la popolazione ha fatto capire dove voleva andare. Siamo determinati a dare un segnale di cambiamento. Ci impegneremo per il bene del comune e sono certo che anche lei collaborerà e porterà un valore aggiunto. I dicasteri in quattro anni eventualmente possono essere ridistribuiti, se riguadagna la fiducia». Nella foto, tratta da Facebook, il vicesindaco Franco Voci (a destra) e il sindaco Tullio Crivelli
Tags
popolazione
mirante
amalia
dicasteri
vicesindaco
cambiamento
voci
politica
municipio
municipale
© 2024 , All rights reserved