«Questo è il timore più evidente e che emerge dai molti commenti ricevuti; è una questione assai delicata e che dev'essere trattata con il massimo tatto e rispetto. Ritengo comunque che, la forza lavoro frontaliera, sia indispensabile, dunque, non credo che si possano verificare azioni punitive sui lavoratori, se non qualche caso isolato ma, non certo riconducibile allo sciopero. Non creda che a me non dispiaccia questa situazione, sono molto rattristato perché ogni lavoratore deve essere tutelato e non ricattato, come scritto dell'onorevole Lorenzo Quadri, storico nemico dei frontalieri: "dobbiamo forse ricordare che i Frontalieri portano a casa la pagnotta grazie al Ticino? ".... Non mi è mai piaciuto chi rinfaccia ai più "deboli" i meriti del proprio territorio, non lascerò quindi che, questo atteggiamento perduri. Oltretutto la nostra battaglia è verso le istituzioni e i governi italiano e svizzero, non contro le aziende per le quali operiamo, quindi eventuali ritorsioni sarebbero assolutamente inappropriate».