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Cronaca
24.12.2016 - 19:050
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

«Indagate su che cosa è successo. E rivogliamo la salma di Amri»

I familiari dell'attentatore di Berlino, ucciso ieri a Milano, vogliono chiarezza sulla morte avvenuta ieri a Sesto San Giovanni. Intanto in carcere anche il nipote

TUNISI - La famiglia di Anis Amri non molla, e vuole chiarezza, oltre che le spoglie del loro congiunto. L'attentatore di Berlino è morto ieri in uno scontro a fuoco in Italia, e i famigliari, che già ieri sui media avevano accusato l'Italia e la Germania, sostenendo che il giovane si fosse radicalizzato durante la sua detenzione a Palermo, vogliono che si indaghi sull'esatto coinvolgimento del giovane nella strage di Berlino e sulle circostanze della sua morte. Lo riferisce l’emittente radiofonica Mosaique Fm. Inoltre, desiderano che i resti del 24enne possano essere sepolti in Tunisia. Nel frattempo, si è saputo che nel paese africano sono stati eseguiti degli arresti, volti a smantellare una cellulare terroristica, e che fra le persone finite in manette vi è anche il nipote di Amri. Egli avrebbe ammesso di essere stato in contatto via Telegram con lo zio e di averlo aiutato a eludere le forze di Polizia. Lo stesso era pronto a unirsi a una cellula terroristica tedesca.
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