Rom in gabbia, Robbiani: "non condivido ma neppure condanno. La situazione è ingestibile"

BELLINZONA - Qualche giorno fa, il video di due donne Rom chiuse in una gabbia sul retro di un supermercato della Lidl ha fatto il giro del web. A realizzarlo sono stati i due impiegati, di 25 e 35 anni, che avevano sorpreso le due donne a frugare in una gabbia dove vengono riposti rifiuti e prodotti fallati. Così, hanno deciso di rinchiuderle nelle stesse gabbie, e di riprenderle con cellulare mentre, soprattutto una, urlavano. E hanno messo il video in un gruppo chiuso su Facebook. Ma qualcuno lo ha divulgato, scatenando una bufera. I due sono indagati per sequestro di persona, e rischiano il licenziamento. Matteo Salvini, leader della Lega Nord, ha fatto pervenire ai due la promessa di sostegno, anche legale, alimentando così la polemica. Tra l'altro, la vicenda ha ispirato una maschera di Carnevale a Cascina. Ma cosa ne pensano i politici ticinesi? Abbiamo interpellato un leghista, Massimiliano Robbiani. "Il mio parere è che i due dipendenti non debbano essere licenziati. Da una parte non condivido il filmare di filmare la scena e pubblicizzarla, quello no, ma condivido invece la scelta il trattenere queste persone in attesa di chiamare le forze dell'ordine". L'accaduto è, a suo avviso, spia di un problema generale. "La situazione, in particolare in Lombardia, è diventata incontrollabile per il fenomeno dei Rom che spesso e volentieri si aggirano nei supermercati a rubare come se nulla fosse. Il caso citato è sicuramente un'esasperazione da parte dei dipendenti dei supermercati della vicina penisola che non sanno più come arginare il fenomeno. La gente è stufa e non sopporta più tutto questo. Dunque, non posso giustificare l'accaduto ma neppure condannare chi subisce giornalmente gli attacchi fuorilegge da parte dei Rom".