Il plurilinguismo svizzero appare più che mai a rischio. Se già l’avanzata dell’inglese, ormai divenuto lingua mondiale, aveva rappresentato il primo elemento di modifica, poi erano arrivati altri idiomi quasi indispensabili per professionisti all’estero, come il russo, il cinese e persino lo spagnolo. In questo bailamme di lingue, reso più complicato dal mosaico degli stranieri che conservano in parte la lingua materna, il tedesco ha in fondo fatto sempre da battistrada in Svizzera, con il francese a seguito, l’italiano che arrancava e il romancio in coda. Ora, se si cercherà, per par condicio, di salvaguardare quanto meno il francese oltre al tedesco, puntando contemporaneamente sull’inglese, per l’italiano è allarme rosso.