"Il disagio giovanile è qualcosa che non si può comprendere, analizzare e classificare. Le problematiche sono molteplici e le reazioni altrettante, ognuna diversa da quell'altra.
Sono veramente dispiaciuto per quello che sta passando questa giovane e non conosco i problemi e i pensieri che l'attanagliano. Ma mi sento solo di dirle di farsi forza e di non mollare. Nessun problema è insormontabile tanto da spingere ad un gesto estremo.
L'imbarazzo e l'umiliazione sono sentimenti... affrontabili, specialmente se lo si fa con qualcuno. Il fatto di averne parlato con la sua migliore amica è già qualcosa, ma mi sento di consigliarle di parlarne con i suoi genitori apertamente, di tutto.
E lo dico da genitore, viviamo ogni singolo giorno per voi e con voi. A volte ci vedete distanti, in sovrappensiero, sempre al lavoro o sempre indaffarati, e questo offusca il nostro spirito d'osservazione.
Non dovrebbe accadere, ma è possibile. Ma se tirate il freno a mano e volete parlare noi ci siamo. È una società ad alta velocità quella di oggi, una società che non guarda in faccia a nessuno, purtroppo, e so che può spaventare, ma niente è impossibile, come tornare a sorridere.
I fardelli se si è in due o più a portarli, poi alla fine ce li si dimentica".